Dalla catechesi del vescovo Claudio alla Festa degli italiani: la giornata di mercoledì alla Gmg negli occhi di una giovane
Difficile riassumere questa giornata: un tempo ristretto e troppo dilatato nel contempo, un concentrato di vita che non credo si possa vivere altrove.
Il tempo durante la catechesi non è stato clemente e ci ha messi a prova: complicato ascoltare mentre sei sotto la pioggia al vento e al freddo! Sperando che arrivasse IN FRETTA il sole, quante volte gli ho detto, tra me e me “muoviti, dai!”! Inizialmente credevo che la catechesi sarebbe stata un’enorme perdita di tempo, date le condizioni: ma la Parola arriva, colpisce, scalfisce, non teme la durezza del suolo. “L’unica fretta pastorale è quella di porte l’accento sull’ ordinario” così il Vescovo Claudio ha iniziato la catechesi. E forse questo ancora una volta, anche alla luce delle domande che son state fatte, mi ricorda una cosa che molto spesso si tralascia nella fretta di fare perché bisogna fare: dare tempo alle cose perché accadano, alle domande perché nascano. Ci sono frette e frette, alcune buone alte cattive, probabilmente la discriminante è semplicemente come esse ti facciano vivere, se siano in grado di metterti in movimento con la libertà di far passi ma anche di fermarsi a respirare. Progetto simbolo, scuola di preghiera, gruppo vocazionale, tante le proposte che la chiesa di Padova ci può dare, ma ciò che occorre è partire dalla domanda, da ciò di cui abbiamo davvero bisogno noi giovani. Anche Maria in fondo parte dopo essersi accorta di ciò che aveva bisogno sua cugina. È andata di fretta, ma semplicemente perché sapeva di cosa avesse bisogno. Come parte della Chiesa mi sento proprio chiamata in causa: ricerco la perla preziosa nelle Domande di chi mi sta accanto per farne tesoro prezioso per costruire una chiesa migliore di come l’ho trovata. La festa degli italiani è stata una conferma di come il tempo sia stato il protagonista indiscusso di questa giornata: il tempo per raggiungere il posto è stato infinto, “un tempo buttato via”, quello per restare alla festa è stato audio troppo corto. Abbiamo ballato, saltato, cantato, fatto festa, o meglio dire “sagra”. Il tema della festa era “protagonisti […]” ebbene quello che abbiamo fatto è stato proprio questo, siamo stati protagonisti e non solo spettatori. Bandiere e cori, inni e danze, testimonianze di un certo spessore. “Muoviti dai” l’appello che implicitamente i ha dato chiunque ha fatto la sua testimonianza invitando ciascuno a non arrendersi alle sconfitte ma di andare avanti con caparbietà e passione, perché il mondo cambia grazie a chi ha il coraggio di non arrendersi, grazie a chi sa ancora innamorarsi di questa vita, di questo mondo.
Elisa Dall’Agnol, giovane di Fastro