Zaia sul contagio di Coronavirus a Vo' Euganeo: "Ora cordone sanitario, invitiamo i cittadini alla prudenza"
È visibilmente preoccupato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, mentre dialoga con i giornalisti a margine dell’incontro della task force sul Coronavirus che si è riunita a Padova, a poche ore dalla notizia della positività al virus asiatico di due cittadini di Vo’ Euganeo, ricoverati prima a Monselice e ora a Padova.
«L’Unità di crisi si è riunita – ha dichiarato Zaia – adesso effettueremo il test dei tamponi per tutti i dipendenti dell’ospedale di Schiavonia, dove uno dei pazienti è rimasto una decina di giorni». L'ospedale sarà insomma chiuso e tutti, pazienti e personale dell'ospedale, saranno sottoposti a screening.
«I pazienti erano a Schiavonia – ha continuato il governatore – uno dei due è in condizioni critiche. Ho già parlato personalmente con il sindaco di Vo’ Euganeo per avvisarlo. In queste ore si sta ricostruendo tutta la catena di relazioni sociali che i due anziani hanno avuto per capire innanzitutto da dove arriva questo contagio secondario». Zaia sottolinea come ora si apra un altro capitolo, quello relativo a tutte le persone che in questi giorni, anche prima del ricovero ospedaliero, hanno avuto contatti con gli anziani e che potrebbero – teoricamente – essere stati da loro contagiati diventando a loro volta vettori del terribile virus.
«In questo momento il tavolo della task force sta lavorando unicamente per cercare di definire il cordone sanitario da creare», annuncia Zaia, mentre spetterà al sindaco di Vo’ effettuare le prime ordinanze per chiudere negozi, scuole e locali pubblici.
«Questo virus è un virus maledetto, molto problematico, sorprende ora dopo ora – specifica Zaia – Le riviste scientifiche ci dicono che non vive solo su materia biologica ma anche su superfici di materiali inerti per nove giorni».
Zaia invita i veneti alla prudenza: «Le raccomandazioni ai cittadini che diamo sono quelle di lavarsi frequentemente le mani e mi sento di dire evitare luoghi affollati, ambienti dove non c’è ricambio d’aria. Il virus si trasmette con le piccole goccioline di saliva nel vapor acqueo. Meglio tenere le distanze vitali, almeno di un metro, quando si dialoga con le persone».