Verdi angeli custodi di futuro. Contro l’inquinamento e la cementificazione, migliaia di alberi piantati nel Padovano
"Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa; il secondo momento migliore è adesso", diceva Confucio. Ed è proprio attivandosi nel presente, ma guardando al futuro, che in Veneto gruppi di volontari, cittadini, enti e associazioni si sono messi in gioco per riforestare i boschi di pianura. Con azioni collettive e di comunità dal quartiere Guizza con il team G124 di Renzo Piano alle iniziative di Bosco vivo di Spiritus Mundi passando per il progetto "PadovaO2" di Etifor e Comune di Padova.
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Alle porte di Montecchio Precalcino, comune di cinquemila abitanti a nord di Vicenza, il Centro biodiversità vegetale e fuori foresta da anni tutela il germoplasma delle specie legnose indigene. Attraverso la conservazione del corredo genetico si cerca, infatti, di preservare la biodiversità di circa un centinaio tra arbusti e piante autoctone che per secoli hanno popolato il Veneto. Del resto i boschi di pianura veneti hanno una storia millenaria e altrettanto travagliata: roveri, frassini, ontani, pioppi e salici, intersecati...