Poveri nonostante un lavoro: 200 mila veneti con mille euro al mese
A essere colpiti sono maggiormente le donne e chi ha meno di 35 anni. «Ho un contratto a 18 ore, dovrei occuparmi di servire i piatti alla mensa militare pubblica per la quale lavoro, ma stamattina, per esempio, mancava il cuoco e ho cucinato io per 250 persone. Se c’è da scaricare bancali da 20 chili me ne occupo io; se ci sono tante altre incombenze e manca personale, me ne occupo sempre io. Fa bene chi può a stare a casa con il reddito di cittadinanza».
Questa lavoratrice, dipendente di un’azienda che ha vinto un appalto statale, parla dietro alla richiesta di anonimato. Il suo contratto è di 600 euro al mese, arriva a poco meno di mille euro aggiungendo ore a quelle che già fa. Ha 57 anni e sta facendo i conti per la pensione. «Ci arriverò con la minima – spiega – Per fortuna mio marito ha uno stipendio normale, dovessi essere sola non so come farei». Nel settore del turismo le cose vanno anche peggio. Lo sa bene un’ex cameriera ai piani in un albergo del bacino...