Paralimpiadi di Parigi. Questi Giochi fanno ben sperare
Paralimpiadi Parigi 2024 Le 71 medaglie conquistate dall’Italia, due in più delle 69 di Tokyo 2021, sono il secondo miglior risultato di sempre, dopo le 80 medaglie di Roma 1960. Applausi per gli atleti veneti che portano a casa il 29 per cento delle medaglie azzurre. Per Ruggero Vilnai, presidente Cip regionale può essere un’ulteriore spinta a superare i pregiudizi e convincere i restii sull’importanza della pratica sportiva
Con la sfilata allo Stade de France si sono chiusi domenica 8 settembre i Giochi paralimpici di Parigi. Un’edizione, la numero 17, che ha riaffermato la crescita di tutto il movimento paralimpico mondiale e il valore delle atlete e degli atleti italiani, arrivati nella capitale francese in 141, di cui 52 esordienti, pronti alle sfide in 17 diverse discipline. Le 71 medaglie conquistate dall’Italia – 24 d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo – due in più delle 69 di Tokyo 2021, sono il secondo miglior risultato di sempre, dopo le 80 medaglie di Roma 1960, e un punto di riferimento sfidante per preparare Los Angeles 2028. Senza dimenticare il passaggio in casa nostra con l’edizione invernale dei Giochi di Milano-Cortina 2026. Per il nostro Paese «un’edizione straordinaria perché non solo abbiamo superato le medaglie vinte a Tokyo, ma abbiamo anche migliorato la nostra posizione nel medagliere» ha affermato Luca Pancalli, presidente nazionale del Cip, il Comitato paralimpico italiano, e «questo testimonia di come si stanno muovendo i vari comitati paralimpici». L’Italia infatti è giunta sesta (tre posizioni meglio del 2021) nel tabellone finale guidato dalla Cina con 220 medaglie complessive. «Un bilancio sicuramente positivo anche per il nostro Veneto – sottolinea Ruggero Vilnai, presidente regionale del Comitato paralimpico – Anche se a fronte dei due atleti in più rispetto all’ultima edizione che avevano conquistato la convocazione, 19 invece di 17, portiamo a casa meno medaglie e un numero complessivo inferiore di gare disputate». Da vero agonista, Vilnai mette in evidenza qualche piccola ombra come le medaglie non arrivate, c’era attesa per il sitting volley e si dava quasi per scontato l’oro di Bebe Vio Grandis che si è dovuta “accontentare” di due bronzi nel fioretto. Ma subito sottolinea il peso degli atleti veneti capaci di conquistare quasi un terzo delle 71 medaglie italiane: «I nostri atleti hanno portato a casa ben 19 medaglie, 7 ori, 4 argenti e 8 bronzi, che rappresentano il 27 per cento delle medaglie azzurre. Erano tutti ben preparati e la grande fiducia è motivata dal fatto che sette dei 19 erano alla loro prima esperienza olimpica e già quattro sono andati a medaglia».
Sette le discipline per le quali hanno partecipato atleti veneti: nuoto (sette atleti), tennistavolo (quattro), scherma (due), tiro con l’arco (tre), ciclismo (due), una nel triathlon (la sorprendente padovana Francesca Tarantello, studentessa di Biologia molecolare all’Università di Padova che ha ottenuto la medaglia d’argento) e una nel sitting volley. Un movimento che continua crescere anche nella nostra regione e che adesso è pronto a raccogliere i frutti di una visibilità che non ha mai raggiunto questi livelli. «Siamo tutti contenti nel movimento della copertura mediatica dell’evento e soprattutto dell’impegno Rai che ha garantito 16 ore di trasmissioni al giorno. Adesso speriamo che siano molte le persone con disabilità che si avvicinino alla pratica sportiva agonistica». Perché, sottolinea il presidente, se in Veneto sono già oltre 2.500 gli atleti paralimpici, sono molte le persone con disabilità fisica, sensoriale, intellettiva che ancora non praticano alcuna disciplina: «Ci sono ragioni oggettive come la lontananza degli impianti per gli allenamenti, il bisogno di accompagnamento per chi non è autosufficiente, i costi per le trasferte che pesano sulla scelta di non fare sport, ma sono ancora tanti anche i pregiudizi di chi crede che non potrà mai fare uno sport ad alto livello, mentre oggi la tecnica aiuta molto, e non da meno le perplessità delle famiglie che non vedono nella pratica sportiva uno strumento concreto».
Cinque medaglie in una sola edizione: storico Raimondi
Brilla tantissimo il talento di Stefano Raimondi. Il nuotatore di Soave, nel Veronese, ha scritto la storia delle Paralimpiadi azzurre, conquistando quattro ori e un argento individuali. Battuto il precedente record di Luca Pancalli del 1984.