Nubifragio a Catania: mons. Gristina (arcivescovo), “situazione di forte disagio, cresce la paura. La Chiesa sta accanto alla gente”

Disagi, difficoltà, danni e ieri anche una morte: il maltempo si è abbattuto con violenza su Catania e in tutta la provincia. A Gravina un uomo di 53 anni è annegato, travolto da un fiume in piena, conseguenza del nubifragio che si è abbattuto sulla zona. In città acqua e fango hanno invaso via Etnea e piazza Duomo.

Nubifragio a Catania: mons. Gristina (arcivescovo), “situazione di forte disagio, cresce la paura. La Chiesa sta accanto alla gente”

“È una situazione di forte disagio, che ci prende in queste ore da tanti punti di vista – dice mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania -, e tra la gente si fa stringente la paura: è una propensione che si lega anche a quanto il Covid ha significato e significa e all’apprensione per la possibilità di un vero e proprio uragano che potrebbe raggiungerci. La Chiesa locale, con la Caritas in prima linea, cerca di stare accanto alla gente, anche se le stesse parrocchie hanno incontrato non poche difficoltà: al centro di Catania, per esempio, siamo stati costretti a chiudere perché tutto allagato”.
L’arcivescovo fa appello al senso di responsabilità: “Occorre che tutti osserviamo le norme che ci vengono date: oggi, per esempio, le scuole saranno chiuse per ordinanza del sindaco, non ci si dovrebbe muovere se non per esigenze assolutamente indispensabili”.
Ma i cristiani sono chiamati anche ad altro: “Non dobbiamo perdere la fiducia, anche se attraversiamo queste difficoltà: sappiamo che il Signore non ci abbandona. Di questa nostra fede, della speranza – afferma mons. Gristina – dobbiamo fare esperienza e dobbiamo comunicarla agli altri perché tante paure, tante preoccupazioni si possono affrontare in questo modo. E in questo ci fa strada anche il cammino sinodale nel quale siamo tutti coinvolti: essere più coinvolti significa camminare accanto alle persone, condividere gioie e speranze, difficoltà e angosce, capire che non possiamo ignorare quello che succede agli altri ma che siamo tutti sulla stessa barca, siamo una sola famiglia”. “Da questa emergenza, come ha dimostrato anche il Covid – conclude il pastore della Chiesa di Catania -, può generarsi energia positiva e farci diventare tutti più attenti”.

Chiara Ippolito

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Fonte: Sir