Migranti, ok allo sbarco di Eleonore e Mare Jonio: “La fine di un incubo”
In una mattinata convulsa si risolve la situazione di stallo delle due navi umanitarie che andava avanti da giorni. L’ong Lifeline forza il blocco ed entra nel porto di Pozzallo. Su Mediterranea decretata l’emergenza sanitaria. "Odissea finita"
ROMA - “Non siete autorizzati ad entrare in acque territoriali” ripete due volte il funzionario della Capitaneria di Porto contattato via radio dal Capitano della nave Eleonore del’ong Lifeline, Claus Peter Reisch, che risponde pacato: “negativo, questa nave è in stato di emergenza” e dirige la prua verso Pozzallo. Passano poche ore e la Guardia di finanza salita a bordo dell’imbarcazione, consente l’entrata in porto e lo sbarco dei 104 persone salvate, prendendo il controllo della barca per ulteriori indagini. Sbarco consentito anche per la Mare Jonio di Mediterranea, che, dopo le evacuazioni dei giorni scorsi aveva a bordo ancora 31 persone.
In una mattinata convulsa si risolve la situazione di stallo delle due navi umanitarie che andava avanti da giorni. Per entrambe i ministri Salvini, Toninelli e Trenta avevano firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane come previsto dal decreto sicurezza bis. Sulla Mare Jonio, però, da ieri alcuni migranti erano entrati in sciopero della fame. un’ispezione medica, questa mattina, ha decretato la condizioni critiche dei 31 migranti, chiedendo lo sbarco per motivi sanitari. Nella notte di eiri c’era stata un’altra evacuazione medica. “E’ la fine di un incubo” commenta a caldo su Twitter Cecilia Strada, presidente di Emergency in missione sulla Mare Jonio. “La loro odissea è finita, benvenuti in Europa” aggiunge l’ong Mediterranea.