Le Dolomiti alla prova Olimpiadi, tra proteste e speranze in vista del grande evento
«Non nel mio nome». Uno slogan scandito all’unisono, tanto più echeggiante se pronunciato con i profili imponenti della montagna che sembrano risucchiarti.
Domenica 24 ottobre, a Cortina, poco meno di 400 persone, singoli cittadini o appartenenti a una cinquantina di enti e associazioni ambientaliste, hanno sfilato contro l’incombente deturpazione delle Dolomiti. Una marcia perché c’è da muoversi per tempo: il traguardo da tagliare è fissato per il 2026, anno delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali a cavallo tra Lombardia e Veneto, tra Milano e Cortina. La lunga fiumana, partendo dal centro cittadino, ha toccato e costeggiato il relitto impianto di bob, su cui sorgerà la...