L'ultimo viaggio di Nikolay, tornato in Bulgaria per morire
Paralizzato e malato terminale, aveva deciso di tornare in Bulgaria in autobus, per salutare la madre. Ma l'intervento dei volontari della Croce Rossa Italiana l'ha fatto desistere e per lui è stato organizzato un viaggio in ambulanza
MILANO - Per Nikolay è stato l'ultimo viaggio terreno. È tornato nella sua Bulgaria, dalla sua mamma. Insieme alla moglie e al figlioletto di due anni. Un viaggio così tanto desiderato da volerlo fare su un autobus di linea, 16 ore di viaggio, 1.400 chilometri: da Milano a Sofia. Paralizzato e malato terminale. Per fortuna sono intervenuti sia il consolato bulgaro che la Croce rossa italiana di Milano, che l'hanno convinto a rinunciare a partire e ad aspettare un paio di giorni che venisse organizzato un viaggio in ambulanza, totalmente a carico della Croce Rossa.
"Nelle sue condizioni un volo sanitario era da escludere - sottolinea Luigi Maraghini Garrone, presidente della Cri di Milano -. Tutto è iniziato alle 13.30 del 7 settembre, quando è arrivata una chiamata dalla Croce Rossa di Bologna, contattata dal consolato bulgaro, che ci segnalava la situazione di Nikolay (il nome è di fantasia, ndr). Era intenzionato a partire, l'autobus sarebbe partito alle 15. In tutta fretta abbiamo valutato la fattibilità di un viaggio sanitario e ne frattempo due nostri volontari hanno raggiunto Nikolay e sua moglie". Viene consultata anche la Croce Rossa di Susa, in Piemonte, che negli anni ha acquisito una considerevole esperienza nei trasporti sanitari internazionali. Pochi minuti prima che l'autobus parta, la Croce Rossa Italiana è in grado di rassicurare Nikolay che l'accompagnerà in ambulanza nel giro di pochi giorni. Nikolay si convince e rinuncia quindi a salire sull'autobus.
La mattina di lunedì 9 settembre l'ambulanza della Croce Rossa va a prendere Nikolay e la sua famiglia. Sul sito della Cri di Milano, viene raccontato il viaggio verso Sofia. "Durante il tragitto i volontari e i sanitari hanno modo di conoscere meglio la famiglia e la loro storia. Non mancano i momenti di gioco con il figlio, che forse è ancora troppo piccolo per capire bene cosa stia succedendo e quale importanza rivestirà per lui e per suo padre quell’ultimo viaggio verso casa. Nella notte il gruppo arriva a destinazione, una piccola e modesta casa nei dintorni della capitale bulgara. Il momento tanto atteso e sperato è arrivato, il saluto con la madre è toccante e commuove tutti. Un momento di felicità nonostante la consapevolezza che il destino è già scritto".
Nikolay è morto pochi giorni dopo, nella sua casa e accanto ai suoi cari. "Gli sforzi fatti per organizzare in tempo record il trasporto e la sinergia tra i differenti Comitati non hanno potuto cambiare il finale di questa storia, ma hanno regalato un’ultima e insperata gioia a un uomo. Un piccolo intervento umanitario che ha fatto la differenza nella vita di una famiglia e di una madre già duramente messi alla prova. La Croce Rossa di Milano si stringe ai parenti di Nikolay in un abbraccio di cordoglio". "Capita spesso di fare questo tipo di viaggi, sia in Italia che verso l'estero -aggiunge il presidente della Cri di Milano-. Chi è lontano da casa e scopre di avere un male incurabile, ci chiama per aiutarlo a tornare in famiglia. Sono servizi importanti, che ci restituiscono anche il senso e i valori fondamentali della vita". (dp)