Il tragico monito di Halle, la strage in Germania figlia dell'antisemitismo
L’atto omicida di ogni uomo elevatosi a demiurgo divino dei propri simili o di quanti considera esclusi da quel mondo che lui ha progettato, non ha alcuna prospettiva realmente generativa. Questo perché nell’esecuzione dei suoi obiettivi, egli elabora e attua una serie di azioni di morte dirette a modellare l’uomo sulla base di princìpi assolutizzati, dove l’umanità viene dapprima spogliata della sua condizione creaturale, delle sue aspirazioni più alte e poi eliminata
Nell’attentato di oggi contro la comunità ebraica di Halle, città della Sassonia, cuore della Germania, non vanno ignorati alcuni singolari dettagli che ci aiutano a collocare nel quadro simbolico, oltre che in un contesto criminale, le antiche e rinnovate strategie dell’antisemitismo. Anzitutto la concomitanza con Yom Kippur, la solenne festa dell’espiazione che segue all’avvio del nuovo anno ebraico. Il famigerato medico di Auschwitz Josef Mengele nell’esercizio delle sue funzioni si riteneva investito non solo di...