I fiumi veneti sorvegliati speciali della nuova campagna di Legambiente Veneto
Una festa. Ad Anguillara Veneta un centinaio di partecipanti con tanti bambini, tanti ragazzi e anche gli adulti a fare la loro parte. Hanno ripulito la sponda dell’Adige e partecipato al laboratorio “acque sporche/acque pulite” per conosce meglio Anguillara, il paese in cui vivono. Così ha preso il via "Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire”, la nuova campagna itinerante di Legambiente Veneto.
"Operazione Fiumi" è partita alla grande e da adesso saranno tre mesi di attività di volontariato di prossimità e di citizens science dedicati alla conoscenza dello stato di salute dei corsi d’acqua veneti con 50 Comuni rivieraschi coinvolti e 9 tappe con analisi, incontri e attività ricreative dedicati a giovani e famiglie
Il fiume Adige e Anguillara Veneta quindi sono stati i protagonisti della tappa di avvio della campagna che si svilupperà con appuntamenti ogni fine settimana dal 6 giugno al 25 luglio: il prossimo sarà a Cologna Veneta e poi nei fine settimana successivi la campagna interesserà: San Giovanni Lupatoto e Verona, Limena e Fontaniva (Pd), Vicenza, Dueville e Creazzo, quindi San Donà e Maserada sul Piave, poi Treviso, Galba nell’alto polesine. L’evento conclusivo si terrà a settembre nel parco del Delta del Po.
La campagna interesserà i luoghi più significativi dei fiumi: Po, Adige, Fratta Gorzone, Bacchiglione Brenta, Sile, Piave e Livenza.
La campagna nasce dalla necessità di saperaffrontare la transizione ecologica conoscendo le condizioni del territorio in cui viviamo: «È indispensabile conoscere ed affrontare i problemi del dissesto idrogeologico e del taglio delle alberature in prossimità degli argini, dei nuovi inquinanti emergenti come pfas, pesticidi e microplastiche e degli effetti della mancata depurazione nei comuni dell’entroterra che producono danni agli ecosistemi fluviali e di conseguenza a coste e spiagge del nostro Mar Adriatico - spiega Luigi Lazzaro presidente regionale di Legambiente - Operazione Fiumi ha l’obiettivo di acquisire e diffondere proprio queste informazioni e di coinvolgere, soprattutto i più giovani, in un’esplorazione scientifica del territorio promossa in forma ludica e ricreativa per conoscere, difendere e custodire al meglio i nostri corsi d’acqua e la loro indispensabile funzione ecologica».
Di particolare importanza per Legambiente è l'approccio scientifico, uno dei pilastri su cui poggia il progetto, e per questo l’Associazione ha organizzato numerosi incontri formativi insieme ad Arpa Veneto, all’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e agli esperti del comitato scientifico di Legambiente. Così sono stati coinvolti cinquanta giovani volontari che hanno partecipato alle attività di campionamento delle acque, di osservazione morfologiche e di monitoraggio delle tipologie di rifiuti presenti lungo le sponde dei nostri fiumi: «Grazie al loro coinvolgimento ed al loro impegno saranno campionati decine di punti critici e di località fluviali, mettendo sotto osservazione alcuni tra i parametri ritenuti più significativi per valutare lo stato di salute dei fiumi. Un metodo che fonda la difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici e consentirà di stimolare percorsi per la tutela della risorsa idrica che siano non solo alternativi, ma concreti, realizzabili e misurabili» sottolinea Giulia Bacchiega portavoce di Operazione Fiumi.
Osservati speciali della campagna di Legambiente saranno dunque Azoto (nitrato e ammoniaca) e Fosforo (fosfato), tra le le principali sostanze nutritive delle piante e motivo della proliferazione di alghe che causa il cosiddetto fenomeno dell’eutrofizzazione. Inoltre grazie al supporto dei laboratori di ARPAV sarà effettuata l’analisi del batterio Escherichia coli comunemente presente nell’intestino umano, che permette di verificare lo stato della depurazione delle acque. Infine la lente di ingrandimento riguarderà anche il fenomeno dei pesticidi ed erbicidi, con delle analisi approfondite riservate al noto glifosate, erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro paese. Le osservazioni morfologiche riguarderanno invece la classificazione dei corsi d’acqua, con l’obiettivo di stimolare nei cittadini l’osservazione basica delle principali funzionalità che caratterizzano i nostri fiumi, ovvero quella idraulica ed ecologica, analizzando così quello che può essere definito carico antropico di cui siamo responsabili.
Un altro aspetto molto importante sarà il monitoraggio dei rifiuti presenti lungo i corsi d’acqua, la cosiddetta river litter. Per la prima volta sarà utilizzato e messo in pratica questo nuovo protocollo sperimentale di monitoraggio elaborato da Legambiente e messo a disposizione della comunità scientifica. L'obiettivo principale è contribuire alla conoscenza, in termini di quantità e tipologie, dei rifiuti che si trovano nei corsi d’acqua e sulle sponde, per individuare azioni da mettere in campo. Il lavoro dei volontari di Legambiente contribuirà, oltre alla mera raccolta del rifiuto, alla messa a sistema di dati puntuali e localizzati, utili a rendere maggiormente efficace l’azione di sensibilizzazione sul problema oltre che ad individuare le principali fonti di pressione.