Hong Kong: card. Tong, “possa la pace prevalere nella nostra amata città” a Natale e nel prossimo anno
Un appello ai manifestanti affinché ad Hong Kong si plachino le proteste nel periodo natalizio e al governo affinché ascolti la voce del popolo e avvii un’inchiesta indipendente sugli scontri avvenuti.
Poi un augurio: “Speriamo con tutto il cuore che la nostra amata città di Hong Kong sostenga sempre i valori fondamentali della democrazia, della libertà e dello Stato di diritto; che il divario tra ricchi e poveri si riduca, i conflitti siano risolti e la giustizia e la pace possano prevalere. Possa l’amore e la pace del Signore essere con voi a Natale e per tutto l’anno a venire!”.
È quanto si legge nel messaggio che il card. John Tong, amministratore apostolico della diocesi di Hong Kong, rivolge all’ex colonia britannica nel suo messaggio di Natale. Un messaggio atteso che cade in un momento delicato per una città, che è stata profondamente scossa da sei mesi di proteste di massa, iniziate in giugno contro la legge, voluta dalla governatrice Carrie Lam, che consentirebbe di estradare in Cina i sospetti arrestati nell’ex colonia britannica. A scendere per mesi per le strade della città sono stati soprattutto giovani e studenti delle scuole secondarie e delle Università. Con fatica guardano ad un loro futuro prossimo come parte integrante della Repubblica popolare cinese, come stabilito dall’Accordo tra Repubblica popolare cinese e Regno Unito che prevede appunto un ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese nel 2047. La legge sulla estradizione ha scatenato proteste molto forti perché è stata subito considerata come una pericolosa intromissione cinese nel delicato sistema di “un Paese due sistemi” che la Cina si era impegnata a rispettare per i prossimi 50 anni.
“Le proteste contro il ‘disegno di legge di estradizione’ proposto dal governo lo scorso giugno – ricorda infatti il cardinale – hanno portato a un periodo di tumulti politici che hanno scosso la città negli ultimi sei mesi. Mentre ci avviciniamo al Natale, facciamo un serio appello a tutte le persone affinché fermino gli atti di violenza. Avviamo invece un periodo di approfondita riflessione per cercare le ragioni che hanno portato a questa agitazione sociale e trovare un modo di risolvere in modo umano l’attuale impasse e ripristinare la pace con la guarigione del corpo, della mente e dello spirito”.
Il messaggio si rivolge poi al governo locale guidato dalla governatrice Carrie Lam, fortemente messa in discussione dalla popolazione di Hong Kong per il modo spesso brutale utilizzato dalla polizia contro i manifestanti per fermare le proteste. Il cardinale fa sua una delle richieste portate avanti in questi mesi dai manifestanti. “Ancora una volta – scrive – esortiamo il governo ad ascoltare la voce del popolo e a condurre un’indagine indipendente sugli scontri violenti che ci sono stati tra manifestanti e polizia. Questo può aiutare a ristabilire la fiducia reciproca tra governo e popolo e spianare la strada al dialogo di riconciliazione”. Il cardinale parla quindi del significato del Natale cristiano: “Ogni anno a Natale ricordiamo la nascita di Gesù Bambino nella nostra famiglia umana. Alla fine, è morto sulla croce, riscattandoci tutti dal peccato e aprendo la via alla salvezza. Imitiamo Gesù, che ci ha dato un esempio di umiltà, povertà e semplicità. Rispondiamo alla sua richiesta di pentimento, riconciliandoci con Dio, con l’umanità e con il creato. Imitiamo anche Gesù nella cura dei poveri e dei bisognosi”.