Enti locali: Mattarella, “investire sulle città vuol dire investire sull’innovazione e sul futuro del Paese”
“Investire sulle città vuol dire investire sull’innovazione e sul futuro del Paese. Ma saremo più competitivi e più capaci di ampliare il numero dei beneficiari dello sviluppo se migliorerà di pari passo anche la qualità della vita cittadina”.
Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia inaugurale della XXXV assemblea nazionale dell’Anci ospitata fino al 25 ottobre presso la Fiera di Rimini.
Riferendosi al tema delle risorse, il Capo dello Stato ha sottolineato che “la logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”. “Questa responsabilità – ha ammonito – accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative – qualunque sia la sua militanza politica – perché si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”.
Al tema della qualità della vita dei cittadini Matatrella ha collegato quello delle periferie che “meritano impegno e progettualità. Occorre restituirle a una piena vita cittadina sottraendole al rischio di degrado e di disgregazione sociale”.
“La sicurezza – ha proseguito – comincia proprio dalla vivibilità dell’ambiente in cui abitiamo e lavoriamo. Non sarà un percorso breve, ma i giovani di oggi e di domani ci giudicheranno anche per come lasceremo loro le nostre città”.
Da l presidente poi un altro monito: “Va ribadito che non ci sono, e non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B. Lo sforzo di superare gli ostacoli, di abbattere le barriere che impediscono pienezza e uguaglianza dei diritti costituisce un dovere costituzionale”, ha sottolineato, evidenziando come “investire nello sviluppo economico e sociale dei piccoli Comuni significa anche intervenire per ridurre i rischi di dissesto idrogeologico e di danni conseguenti a eventi naturali”.