Coronavirus, case di riposo in Veneto: "bomba pronta ad esplodere"
Lo sostengono Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp del Veneto, che chiedono alle istituzioni di avere "la massima attenzione per i circa 250mila over 80 veneti che vivono soli e per gli 80mila over 80 non autosufficienti
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In questa situazione di emergenza data dal coronavirus, "le case di riposo sono una bomba pronta ad esplodere". Lo sostengono Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp del Veneto, che chiedono alle istituzioni di avere "la massima attenzione per i circa 250mila over 80 veneti che vivono soli e per gli 80mila over 80 non autosufficienti".
Ora, dopo i primi casi scoppiati in alcune case di riposo, "siamo a dir poco allarmati per i circa 30mila anziani veneti ricoverati nelle strutture" e quindi "chiediamo alla Regione un monitoraggio e un'attenzione costante per queste realtà, sia per quanto riguarda gli operatori sanitari che vi operano, sia per gli ospiti", continuano i sindacati chiedendo che gli operatori siano dotati di dispositivi di protezione. "Un focolaio in una casa di riposo può tradursi in strage, anche considerando che molti ospiti hanno l'Alzheimer o la demenza senile, dunque non si renderebbero conto di ciò che succede attorno a loro".