Autonomia differenziata, Arci: “Referendum per bloccare una riforma pericolosa”
Il commento del presidente Walter Massa: “Un disegno che genererà una guerra tra poveri, emarginando il Mezzogiorno e le aree interne, e metterà a rischio diritti e servizi di cui non sarebbe più garantita la piena universalità su tutto il territorio nazionale, a partire da salute, istruzione e tutela dell’ambiente”
“Un quesito per bloccare una riforma pericolosa e dannosa, che sfascia e spacca l’Italia, mette a rischio l’unità nazionale, produce un’ulteriore frammentazione e aumenta le disuguaglianze. Tutto il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno nel nostro Paese”. Sono le parole di Walter Massa, presidente nazionale Arci, tra i firmatari del quesito referendario, depositato oggi in Cassazione, che chiede l’abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata. “Come Arci - ricorda Massa - insieme a tutte le organizzazioni e associazioni de ‘La Via Maestra’, ci siamo mobilitati da subito contro l’autonomia differenziata targata Calderoli. Un disegno che genererà una guerra tra poveri, emarginando il Mezzogiorno e le aree interne, e metterà a rischio diritti e servizi di cui non sarebbe più garantita la piena universalità su tutto il territorio nazionale, a partire da salute, istruzione e tutela dell’ambiente”.
“Adesso - conclude Massa - la sfida è quella di raccogliere le 500 mila firme necessarie per il referendum abrogativo e far capire ai cittadini l’importanza della loro partecipazione per fermare questo scempio, difendere le conquiste democratiche sancite dalla Costituzione e l’unità della Repubblica nata dalla Resistenza”.