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Messaggio del Presidente della Repubblica ai giovani nel 28° anniversario della strage di Capaci: “La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre”

“La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità”. 

“Sono veramente costernato nel sentire del licenziamento dei 190 lavoratori della Jabil, finanche il Governo ha cercato di raschiare il barile per trovare soldi– e speriamo che arrivino – per stare vicino alle persone. D’altro canto, l’emergenza non è ancora finita. Mi sembra veramente una bomba studiata a tavolino questa notizia del licenziamento”. 

L’emergenza da Covid-19 diventa una vera tragedia non solo nelle città più colpite dell'America del Sud, come Manaus e Belém in Brasile, o Iquitos in Perù, ma anche nel cuore della foresta. È il caso, per esempio, della cosiddetta triple frontera, il luogo dove si incontrano, lungo il corso del Rio delle Amazzoni, tre Paesi: il Brasile, il Perù e la Colombia. Luogo di commerci e scambi, spesso sporchi, in cui le frontiere sono solo teoriche, come accade tra Leticia, estremo lembo di Colombia divenuta negli ultimi anni meta turistica, e la brasiliana Tabatinga capoluogo dell’Alto Solimões. Proprio nella triple frontera il Sir si è diretto virtualmente, per raccontare come si vive la pandemia in queste località amazzoniche, dove il virus è arrivato attraverso il grande fiume o per via aerea, da Manaus e Iquitos