Valdobbiadene. Sinodo opportunità di ascolto, di confronto e per sentirsi davvero uniti
«Ho sentito che stava succedendo qualcosa di grande. Anche solo per il fatto di rivedere volti cari dopo tanto tempo». Sono le parole di Daniela Faccinetto, delegato vicariale di Quero-Valdobbiadene, il giorno dopo l’indizione del Sinodo diocesano.
«Il collegamento video con la Cattedrale purtroppo ha funzionato a intermittenza. Non abbiamo colto per intero l’intervento del vescovo Claudio, ma è successa una cosa curiosa: mi è parso di cogliere soprattutto quando ha parlato di unione e comunione. Noi siamo un vicariato piccolo, circondato da tre Diocesi e non è facile sentirsi legati a Padova. Il Sinodo diocesano è un’opportunità, oltre che di ascolto e confronto, anche per sentirci parte della Chiesa di Padova. Io lo vivo anche come conversione personale e verso la mia comunità parrocchiale».
Per don Romeo Penon, vicario foraneo di Quero-Valdobbiadene e parroco di San Pietro di Barbozza, «il fatto, causa pandemia, di celebrare l’indizione in 14 chiese della Diocesi, oltre che in Cattedrale, è stato positivo. L’annuncio solenne del Sinodo ha raggiunto anche le periferie e un numero maggiore di persone». Don Penon “registra” attesa per il Sinodo diocesano: «Ci stiamo tutti rendendo conto che viviamo, anche come Chiesa, in un cambiamento continuo. È propizio questo tempo di confronto in cui mettere in pratica il Vangelo di domenica scorsa: “Andate...”. Penso che se ci incontreremo davvero, troveremo strade per sentirci pienamente Chiesa. Questo cammino sarà davvero arricchente».