Tempio della Pace: a causa del freddo la messa domenicale si celebra alle Cucine Popolari
Tempio della Pace. A causa del freddo, ma ancor più per il profondo rapporto di amicizia, l’eucaristia delle 10.30 viene celebrata tra i tavoli della mensa di via Tommaseo
Tempio della pace e Cucine popolari: un rapporto simbiotico, da sempre. A consolidare ulteriormente questa naturale amicizia ha contribuito una contingenza particolare: il freddo. Al Tempio il riscaldamento non funziona e sistemarlo richiederebbe costi elevati. Così per l’inverno, la messa domenicale delle 10.30 anziché in chiesa viene celebrata alle
Cucine. «Abbiamo chiesto la disponibilità del salone, che è raccolto, pur consentendo le giuste distanze, e ci permette di celebrare in maniera più calda, non solo dal punto di vista fisico, ma anche di un clima più accogliente – spiega don Luca Facco, amministratore parrocchiale – La nostra chiesa, infatti, è molto grande e più dispersiva». L’esperienza era stata fatta già lo scorso inverno, dopo Natale, ed è piaciuta così tanto ai parrocchiani da indurli a riproporla e ad anticiparla all’Avvento. «Siamo una comunità molto piccola – sottolinea Carlo Ronchi, vicepresidente del consiglio parrocchiale – composta prevalentemente da persone anziane. Siamo molto contenti di essere andati lì. È molto intimo. Questa soluzione va bene ovviamente per un periodo limitato, ma unisce la comunità e fa emergere il desiderio di tornare in chiesa. Poi con le Cucine c’è una intensa collaborazione e un rapporto speciale da sempre». Le religiose elisabettine che vivono in via Tommaseo frequentano la parrocchia, quando non fa freddo, e animatrice particolare di questo rapporto è suor Silvia Melato, che partecipa attivamente alla vita del Tempio della pace e ne coordina i volontari, garantendo aperture e chiusure, occupandosi dei fiori e di tutto il resto. E quando i parrocchiani arrivano alle Cucine per la messa, trovano tutto in ordine e ben preparato. «E questo – aggiunge don Luca – contribuisce a creare un clima positivo di accoglienza. Abbiamo un rapporto molto costruttivo di stima reciproca da tanti anni. Le Cucine sono un fiore all’occhiello della parrocchia». Al clima positivo contribuisce l’abitudine della comunità di concludere la mattinata della domenica, dopo la messa, con qualcosa di caldo portato da qualche parrocchiano. E sarà ulteriormente valorizzato dal pranzo comunitario che la parrocchia farà alle Cucine, domenica 19 febbraio, aperto anche ai non parrocchiani. La comunità del Tempio della pace non è molto numerosa; la messa è frequentata da una media che va dalle 25 alle 40 persone. La chiesa, per la sua stessa ubicazione, a ridosso della stazione ferroviaria, è «un non luogo» come sottolinea don Facco. «È una parrocchia di frontiera – osserva Ronchi – e condivide la sua mission con le Cucine. Molti dei nostri parrocchiani sono e sono stati volontari. La nostra carità è sempre stata rivolta verso gli ultimi. E qualche volta anche ai penultimi».