Ottobre missionario. Parla il vescovo di Beira, in Mozambico, dom Claudio Dalla Zuanna. Un futuro per i giovani
Mozambico. «Il Covid – spiega il vescovo di Beira, dom Claudio Dalla Zuanna – ha aggravato una situazione già problematica. A rischio ragazzi e giovani»
Cambiamenti climatici, pandemia, poche opportunità per il futuro, migrazioni forzate, una popolazione prevalentemente giovane (il 55 per cento ha meno di vent’anni), una scolarizzazione molto bassa. Questo è il Mozambico. «La pandemia ha aggravato una situazione già problematica – afferma dom Claudio Dalla Zuanna, vescovo di Beira, dehoniano originario di San Nazario, Diocesi di Padova – I numeri ufficiali in relazione ai morti per Covid sono sicuramente ridotti e parziali e parlano di un impatto non così forte come in Europa. C’è nelle città, mentre nelle zone interne e rurali dove vive oltre il 55 per cento delle popolazione ci sono pochissimi contatti perché è maggiore la dispersione. Le zone residenziali sono le più colpite perché nelle periferie le persone hanno case di lamiera, troppo calde per starci durante il giorno e quindi vivono all’aperto. Tutti questi fattori rendono meno drammatica la situazione per Covid, ma è sicuramente un piovere sul bagnato: la pandemia ha aggravato ulteriormente una situazione scolastica già molto precaria, le ripercussioni sono gravissime. Molti ragazzi dopo quattro o cinque anni di scuola ufficiali non sanno scrivere il proprio nome o leggere una riga».
A Beira nel 2019 il ciclone Idai ha devastato le scuole: si è perso così un anno scolastico. Nel 2020 il Covid ha chiuso le scuole. Quest’anno le hanno riaperte: le aule normalmente accolgono dai 60 agli 80 alunni, ma con il Covid è stato messo un limite di 25. Purtroppo non ci sono classi e insegnanti sufficienti per tutti e quindi adesso si torna a scuola due volte la settimana. In un giorno ci sono tre turni scolastici. Con queste condizioni si creano dei vuoti, un’intera generazione compromessa.
I fenomeni climatici fanno la loro parte: in due anni, da marzo 2019 a gennaio 2021 il Paese è stato devastato da tre cicloni che sono legati al riscaldamento dell’acqua, all’innalzamento delle temperature e del livello delle acque, alla forte deforestazione. «In questi ultimi 10-15 anni – spiega il vescovo Dalla Zuanna – soprattutto le compagnie cinesi hanno abbattuto tutti gli alberi. La città di Beira è costruita attorno a un porto, in una zona molto bassa, alcune parti sono addirittura sotto il livello del mare e le pianure nel periodo delle piogge si allagano. Dicono che fra una cinquantina d’anni la cittadina sarà sommersa».
La Chiesa cattolica, così come Caritas italiana e Diocesi di Padova, hanno aiutato Beira a ricostruire edifici e a recuperare scuole. «Ora stiamo portando avanti un progetto di costruzione di piccole case che possano resistere alle intemperie per gli sfollati interni, per famiglie abbandonate, persone anziane, nuclei familiari come quello dove il capofamiglia è una ragazza di 14 anni con i suoi fratellini. È un lavoro appena iniziato».
Anche il nord del Paese non vive una situazione semplice: «Vive una forte situazione di ingiustizia e sfruttamento – evidenzia il vescovo di Beira – È una zona molto ricca, ma c’è una grande povertà, non ci sono scuole, ospedali, servizi, strade, lavoro e questa è la grande difficoltà o il grande pericolo. Ne abbiamo parlato anche con le autorità perché se la gioventù, cioè la maggior parte della popolazione, non ha prospettiva di vita, segue la via più facile... quella della criminalità. I grandi problemi sono la povertà, l’ingiustizia, la mancanza di opportunità per i giovani. Per far spazio agli impianti di estrazione del gas, le multinazionali presenti nel Paese hanno mandato migliaia di pescatori a vivere in mezzo ai campi. Le persone non sono considerate e così si creano situazioni che poi possono esplodere, come è successo di fatto. C’è un malessere che si trasforma poi in tensioni».
Per il mese
Sul sito missioitalia.it sono a disposizione spunti di riflessione e materiali per l’animazione dell’Ottobre missionario, in preparazione alla Giornata missionaria mondiale – domenica 24 – che ha per slogan “Testimoni e profeti”. Oltre al messaggio di papa Francesco per la giornata, sono presenti contributi di don Armando Matteo, don Ezio Falavegna e don Nicola Agnoli. È possibile scaricare, inoltre, le tracce per una veglia di preghiera, il rosario missionario e per l’adorazione eucaristica. Nel sito sono presenti anche video testimonianze sul tema del mese, schede didattiche (con video) e le indicazioni per la celebrazione del mandato missionario per bambini e ragazzi.