Montagnana. I 60 anni delle Clarisse
Montagnana. Sono giunte dalla Sicilia le prime Sorelle povere di santa Chiara. Ora, nel Monastero di San Francesco, vivono in quindici. «Presenza significativa»
Sono giunte da Caltanissetta le prime Sorelle povere di santa Chiara che l’11 febbraio festeggiano i sessant’anni di fondazione del Monastero di San Francesco a Montagnana. Il parroco del tempo desiderava una presenza contemplativa in parrocchia e la risposta arrivò dalla Sicilia. «Appena arrivate – racconta suor Lorenza Scremin, la badessa – le sorelle trovano un ambiente fatiscente e un clima freddo, rispetto al caldo e al sole siciliano. Si sono rimboccate le maniche e hanno iniziato i lavori per rendere lo stabile accogliente. Nel frattempo le famiglie di Montagnana portavano alimenti e aiuti alle sorelle, tradizione che è rimasta tuttora viva. Il nostro ordine infatti vive di Provvidenza». Le chiamano Clarisse «ma in realtà siamo “sorelle povere” – continua suor Scremin – E in queste due parole si racchiude il nostro carisma: sorelle perché c’è un legame di vita fraterna, è importante la collaborazione fra di noi; povere nello stile evangelico: tutto abbiamo ricevuto da Dio e tutto siamo chiamate a restituire». «Questo anniversario – afferma don Lucio Monetti, parroco di Montagnana – è un momento di sosta che ci permette di considerare questo traguardo per dire quanto grande è la grazia del Signore e quanta forza ci viene da questo luogo.
Le Clarisse sono testimonianza dell’amore di Dio, una presenza silenziosa ma molto significativa. In tanti bussano al loro convento e vi trovano non solo un luogo di silenzio e riflessione, ma un incontro con persone che vivono l’amore di Dio». Le monache clarisse offrono il servizio liturgico e di preghiera personale alla comunità; la chiesa del monastero – che, come vuole anche la regola dell’ordine, è parrocchiale (e fa riferimento al Duomo di Montagnana) – è sempre aperta per chi vuole trovare un luogo e un tempo di silenzio, ma è anche punto di rifermento per l’ascolto delle persone. Le monache propongono veglie di preghiera e accolgono gruppi di ragazzi o giovani per dare testimonianza del loro carisma. «Trovano in noi – sottolinea la badessa – un appoggio sicuro per le proprie necessità e per dare un senso al proprio vivere. La presenza del monastero è una luce per tante persone». Quindici sono al momento le sorelle che vivono nel Monastero di San Francesco: la più giovane ha 37 anni, la più anziana 88. Fra di loro anche due delle fondatrici, che sono anche sorelle di nascita, suor Agnese (88 anni) e suor Beatrice (86 anni). Nel tagliare questo traguardo si guarda al futuro: «Siamo nelle mani di Dio – conclude suor Lorenza Scremin – è importante ascoltare la storia che abbiamo sulle spalle, ma anche ascoltare la realtà che viviamo, sapendo che giorno per giorno ci viene dato il necessario. La nostra missione è ricordare le persone, ma il ricordo deve essere reciproco, è un camminare insieme».
Con il vescovo
Due gli appuntamenti per ricordare l’anniversario del Monastero: sabato 11 febbraio, alle 16 presso la chiesa di San Francesco, racconto testimonianza del 60° (aperto a tutti). Attraverso diapositive e brani musicali si ripercorrono gli anni dalla fondazione a oggi. Domenica 12, invece, alle ore 11 celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Claudio e concelebrata dal delegato vescovile, don Antonio Oriente, e dal ministro provinciale dei frati minori fra’ Enzo Maggioni.