La visita del vescovo alle aziende padovane
Mons. Cipolla incontrerà il 10 maggio tre realtà produttive dell'hinterland. Un momento di conoscenza Chiesa-imprese ormai tradizionale per la Diocesi di Padova. Molti i temi economici e sociali sul tappeto.
Si ripete anche quest’anno la visita del vescovo di Padova Claudio Cipolla ad alcune realtà produttive del territorio, un appuntamento ormai tradizionale in occasione della Festa dei lavoratori e del mese di maggio.
Se nelle precedenti occasioni gli incontri si sono svolti presso le aziende della zona industriale, quest’anno il vescovo uscirà dalla cintura produttiva della città per incontrare le maestranze di tre realtà dell’hinterland, scelte come ideali rappresentanti delle imprese attive sul territorio diocesano.
C’è la piccola realtà familiare, impegnata nei settori più tradizionali della meccanica e della carpenteria, ma ci sono anche la grande società quotata in borsa e l’azienda pionieristica impegnata nella ricerca nel programma delle visite. Tre imprese fortemente radicate e specializzate, tre soggetti di peso nell'economia padovana ma soprattutto tre occasioni di confronto con la realtà dell’oggi e i suoi molti interrogativi.
È proprio la ricerca di un momento di vicinanza e conoscenza reciproca che spinge l'ufficio di pastorale sociale a organizzare queste giornate; un’occasione che vuole essere stimolo per rimarcare la sacralità del quotidiano, per spingere la comunità a vivere la fede ogni giorno; ma anche un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza del territorio e di quanti vi abitano e vi lavorano.
«Il lavoro è travaglio: sono doglie che sfociano poi in gioia per quello che si è generato insieme – con queste parole papa Francesco si rivolse ai lavoratori dell’Ilva di Genova il 27 maggio 2017 – Senza ritrovare una cultura che stima la fatica e il sudore, non ritroveremo un nuovo rapporto col lavoro e continueremo a sognare il consumo di puro piacere. Il lavoro è il centro di ogni patto sociale: non è un mezzo per poter consumare, no. È il centro di ogni patto sociale». Un messaggio che riprende il magistero della dottrina sociale della chiesa, riportandola d’attualità al punto da essere preso a modello dai vescovi italiani nel loro messaggio per la Giornata del lavoro 2018.
Il lavoro in ogni sua forma, che supera le differenze anche generazionali e diventa motore per lo sviluppo sociale oltreché economico e soprattutto si erge a cinghia di raccordo fra la vita di tutti i giorni e la chiamata a qualcosa di più alto, migliore. «Il mondo del lavoro è una priorità umana. E pertanto, è una priorità cristiana, una priorità nostra, e anche una priorità del papa – ricordava ancora Francesco in visita all’acciaieria di Genova – perché viene da quel primo comando che Dio ha dato ad Adamo: “Va’, fa’ crescere la terra, lavora la terra, dominala”. C’è sempre stata un’amicizia tra la Chiesa e il lavoro, a partire da Gesù lavoratore. Dove c’è un lavoratore, lì c’è l’interesse e lo sguardo d’amore del Signore e della Chiesa».