Insieme per la proibizione delle armi nucleari: ACLI, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Focolari rilanciano l’appello
In occasione della Settimana Laudato Si’, le associazioni padovane – ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Azione Cattolica, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e Movimento dei Focolari - rilanciano l’appello promosso a livello nazionale dalle associazioni cattoliche, per chiedere all’Italia di firmare il Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari, entrato in vigore il 22 gennaio scorso.
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Il Trattato, votato alle Nazioni Unite da 122 Paesi, nel luglio del 2017, rende illegale - nei Paesi in cui è stato adottato - l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari.
Chiedere l’adesione dell’Italia significa incoraggiarla a compiere “un grande passo di civiltà, perché assieme a papa Francesco siamo convinti che «l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche» - dichiarano i presidenti delle associazioni in un video presentato lunedì 17 maggio - In Italia, le basi di Aviano (Pordenone) e di Ghedi (Brescia), ospitano una quarantina circa di ordigni nucleari. E la base bresciana si sta ampliando per ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, in grado di trasportare armi di distruzioni di massa ancora più potenti”.
Aggiungono: “L’Italia non ha firmato il Trattato e in coerenza conferma il trend in crescita degli investimenti militari e all’incontro Nato assicura il suo impegno ad aumentare la spesa militare di dieci miliardi di euro annui”.
Fonte: Azione Cattolica di Padova, Acli Padova, APG23, Movimento dei Focolari