I linguaggi della catechesi. Il cinema: Ciak si gira
Piccolo vademecum per muoversi agilmente. Continua il percorso sui linguaggi della catechesi. Questa volta tocca al cinema, di cui si può fare un uso discreto e corretto nei percorsi di iniziazione cristiana. Senza improvvisare...
Fellini diceva che il cinema è «il modo più diretto per entrare in competizione con Dio». Un’affermazione azzardata che ci rivela chiaramente la potenza di questo linguaggio, frutto dell’impasto di arti diverse e ancora molto giovane rispetto ad alcune di esse. Da anni lavoro sull’ideazione di un metodo che consenta di farne un uso discreto e corretto nei percorsi di iniziazione cristiana. Di queste mie ricerche, che hanno portato a buoni frutti anche ora nel tempo dell’isolamento per una “catechesi a domicilio” in famiglia, ne ho fatto parte in questi anni con tante catechiste e catechisti della Diocesi di Padova in diversi momenti formativi. Con loro abbiamo potuto trarre di volta in volta dei buoni insegnamenti, sperimentati nella pratica, con i quali inserire questo linguaggio nel percorso di iniziazione cristiana.
Ecco un piccolo vademecum per catechiste e catechisti con cui muoversi agilmente.
Premessa
Non improvvisarti amante del cinema se non lo guardi mai. Usa i linguaggi che frequenti davvero nella tua vita, perché i bambini e i ragazzi riconoscono la sincerità delle tue passioni. Così sarà per la pittura, la musica... non si improvvisa nulla!
- Scegli una parola del tema della catechesi che vorresti proporre attraverso il cinema. Traducila in modo “laico” e poi cercala in un pezzetto di film. Esempio: se devo parlare dell’eucaristia, cerco la parola cibo in un testo filmico e le funzioni narrative – qui dobbiamo studiare insieme! – che in termini simbolici possono mettere a tema il pane e il vino, il corpo e il sangue di Cristo. Nel corso proposto dall’Ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi facciamo proprio un laboratorio su questo tema.
- Non posso usare tutto l’incontro solo per “vedere”. Devo essere in grado di selezionare una piccola parte che per la sua bellezza e consonanza con il tema della catechesi diventa già di suo un piccolo film.
- Non tutto va bene per tutti! Devo saper individuare un testo filmico adatto per l’età del mio gruppo, che non sempre è quella che potremmo definire come “anagrafica”. Per tanti motivi il mio gruppo può essere più avanti o più indietro: il catechista ha il compito di non fare pasticci e di scegliere un prodotto “commestibile” per i suoi ragazzi. Questione molto delicata e la pratica aiuta molto a evitare scivoloni.
- Scontato ma neanche troppo: devo essere in grado di utilizzare i mezzi di proiezione e farlo nella totale legalità. Se non sei pienamente autonomo, chiedi aiuto in parrocchia!
- Il dosaggio: vista la sua potenza non posso usare questo linguaggio in ogni incontro di catechesi. Il cinema è utile ma con parsimonia.
- Se non è “buon cinema”, difficilmente sarà utile alla causa della catechesi. Anche parlasse di Dio in persona… Cos’è, quindi, il buon cinema? Per questa risposta vi attendo in futuro a un momento formativo insieme!
Arianna Prevedello
responsabile area pastorale Acec (associazione cattolica esercenti cinema)