Giugno antoniano. Il programma intreccia cultura e carità
Due gli appuntamenti con la musica all’interno della Basilica: venerdì 12 giugno alle 21 Antonella Ruggiero e domenica 21 alle 21 con i Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella con la partecipazione del flautista Roberto Fabbriciani. Durante il concerto con la Ruggiero vengono presentati anche i progetti della Caritas Antoniana che quest’anno ha un respiro nazionale, legato al periodo che stiamo vivendo (i micro-progetti avviati in varie regioni d’Italia) e uno internazionale, denominato “Un gesto d’amore ripara le ferite e riaccende la speranza”, a favore delle vittime degli attentati terroristici in Sri Lanka della Pasqua dello scorso anno, la “Pasqua di sangue".
Sono due gli appuntamenti con la musica all’interno della Basilica: venerdì 12 giugno alle 21 il concerto di Antonella Ruggiero, accompagnata da un ensemble di musicisti e con un repertorio in gran parte composto da brani sacri e alcuni propri, raramente eseguiti in concerto. In chiusura di manifestazione, invece, domenica 21 alle 21 ci sarà il concerto “Solstizio in musica in onore di sant’Antonio” dei Solisti veneti diretti da Giuliano Carella, con la partecipazione del flautista Roberto Fabbriciani e musiche di Pergolesi, Tartini, Maderna, Vivaldi. Il primo concerto sarà senza pubblico, ma trasmesso in streaming web sui social e sui siti della Basilica e del Messaggero di sant’Antonio. Il secondo invece potrà avere pubblico.
«Come consuetudine – racconta padre Oliviero Svanera – al Giugno antoniano presentiamo il progetto della Caritas antoniana che quest’anno ha un respiro nazionale, legato al periodo che stiamo vivendo, e uno internazionale. Fin da subito la Caritas si è attivata per un aiuto concreto alle persone in difficoltà a causa del virus, distribuendo pacchi della spesa, e ha avviato poi microprogetti nell’ambito dell’imprenditoria, del commercio e dell’aiuto alle famiglie nelle regioni più colpite, coordinandosi con le Caritas locali. Accanto a questo il grande progetto invece riguarda lo Sri Lanka, un paese dove nessuno muore di fame, ma la precarietà è molto diffusa».
Nel corso del primo concerto quindi saranno presentati i piccoli progetti avviati in varie regioni d’Italia e quello denominato “Un gesto d’amore ripara le ferite e riaccende la speranza”, a favore delle vittime degli attentati terroristici in Sri Lanka della Pasqua dello scorso anno, la “Pasqua di sangue”, quando l’Isis, con le sue bombe, ha colpito chiese e alberghi provocando centinaia di vittime. Un terrorista si è fatto esplodere tra la gente, anche nel santuario di Sant’Antonio, durante la celebrazione della messa.
«Molti bambini sono rimasti orfani – continua il rettore – altri hanno perso gli arti, persone sono rimaste paralizzate per sempre. Intere famiglie sono rimaste senza una casa. Servono quindi piccoli aiuti e sostegni come appartamenti per accogliere chi è invalido o non ha più un tetto, ausili ortopedici per bambini e adulti con forti disabilità, borse di studio per gli orfani, sostegni economici per le mense».
Il concerto della Ruggiero sarà preceduto alle 20.30 dalla celebrazione-rievocazione storica del Transito di sant’Antonio in forma ridotta all’interno del santuario antoniano dell’Arcella e dal tradizionale concerto delle campane che dal quartiere si estenderà ai campanili di tutta la città, in collaborazione con la Diocesi di Padova e le parrocchie cittadine.
Un filmato racconta la devozione pre Covid
Contenuti creativi multimediali per raccontare il Santo: quest’anno il Giugno antoniano presenta anche un taglio cinematografico. L’anno scorso infatti un team di Mediatrama, studio creativo nato per sviluppare progetti in cui tecnologia e narrazione siano utilizzati in modo etico e socialmente responsabile, ha filmato e raccontato i vari eventi in epoca pre Covid. È stato creato così Vivere Sant'Antonio a Padova che è un modo per i fedeli per sentirsi vicini nella fede anche a distanza, per i laici un’occasione per scoprire il fascino incredibile del Santo e del territorio che lo ha accolto.