Giovani. La scuola di preghiera torna in presenza e si ispira alle parole di Gesù: «Quando tu preghi...»
Per essere vicini ai partecipanti, lì dove abitano, alcuni degli incontri saranno in quattro diverse chiese della Diocesi. Si comincia il 25 ottobre
La preghiera è un’arte che va appresa nel corso della vita, mediante esercizio e desiderio, in quanto nessuno nasce sapendo pregare. Per questo motivo anche quest’anno il Seminario maggiore di Padova si mette al fianco dei giovani dai 18 ai 35 anni – con al Scuola di preghiera – per aiutarli a scoprire la bellezza del rapporto con il Signore.
«La Scuola di preghiera torna in presenza – spiega don Mattia Francescon, coordinatore dell’esperienza – dopo un anno segnato dalla pandemia di Covid-19 in cui abbiamo cercato di farci presenti rendendola virtuale. Come mi è stato raccontato da alcuni giovani, quest’ultima è stata un esempio di resilienza di fronte alle paure che il Covid ci ha imposto, un segno che ha incoraggiato e sostenuto le persone. Dall’altro lato non possiamo non sottolineare anche qualche limite, in particolare la mancanza del “fare corpo”, del riunirci fisicamente per pregare e stare insieme. Però i feedback positivi raccolti tra i giovani ci incoraggiano a riproporre la scuola e a riflettere su cosa l’esperienza virtuale ci ha insegnato».
La Scuola di preghiera sarà proposta in luoghi diversi della Diocesi: «L’idea è di farci vicini ai giovani nei luoghi in cui abitano, e allo stesso tempo far ritornare i giovani negli ambienti del Seminario». Gli incontri della prima e della terza serata (25 ottobre e 17 gennaio) si terranno in quattro parrocchie della Diocesi: Pozzetto di Cittadella, Conselve, Sacro Cuore in Padova e San Sebastiano di Thiene; il secondo appuntamento (29 novembre) si terrà in Cattedrale: sarà la veglia dei giovani; il quarto e il quinto incontro (7 marzo e 4 aprile) saranno al Maggiore. Per partecipare è richiesta a ciascun giovane una prenotazione online necessaria per la sicurezza anti-Covid e per il numero limitato dei posti.
«Dopo il lockdown – continua don Francescon – la vita di molti giovani è ripresa con la frenesia dell’università e del lavoro. Modalità nuove, ma con giornate piene, con il rischio di sentirsi fiacchi, disorientati, e ancora isolati. Come ritornare a riempire il cuore? Con la preghiera, mettendoci alla scuola del Maestro! L’itinerario di quest’anno offrirà ai giovani strumenti, consigli, attenzioni a partire dalla vita di preghiera di Gesù. Infatti il titolo che accompagna il cammino della scuola – “Quando tu preghi...” (Mt 6, 6) – riporta le parole di Gesù che dà indicazioni ai suoi discepoli su dove e come pregare».
Ci sono infine alcuni aspetti per favorire la partecipazione dei giovani: «Crediamo nell’importanza dell’invito personale a ciascuno, ribadendo anche un certo stile fatto di rispetto delle disposizioni sanitarie vigenti e di accoglienza, curando anche l’ambientazione dei vari incontri e la condivisione di esperienze e le testimonianze, in modo da favorire l’incontro con il Signore».