Facciamo il presepe. Contemplando Gesù, lo accogliamo in noi
Presepe. Dalle pagine di molti bollettini parrocchiali giunge l'invito – quest'anno più che mai – a fare il presepe in casa... magari accanto all'"angolo bello". O ad allestirlo all'esterno della propria casa, in modo che possa un admirabile signum per tutti. Il presepe aiuta le famiglie, luogo in cui si trasmette la fede, a diventare quel piccolo sacrario che le mette in contatto con il Signore.
Di presepe si è parlato sempre tanto. Anche troppo. Ogni anno, nel tempo di Avvento, si rincorrono gli articoli e gli editoriali incentrati su questo mirabile segno, admirabile signum, come l’ha definito papa Francesco nella lettera apostolica firmata nel 2019 a Greccio, proprio dove il santo di Assisi “inventò” il primo presepe. C’è chi vede nel presepe uno stendardo, simbolo dell’identità e della tradizione cristiana. C’è chi si concentra sui suoi aspetti artistici, dagli affreschi di Giotto fino ai monumentali presepi di sabbia di alcune località turistiche. Chi ci vede non più di una tradizione che richiama i bei tempi andati.
Quest’anno però, ora più che mai, è tempo di farlo, il presepe. Dedicare un po’ di quelle ore di solito destinato a viaggi, shopping e cene aziendali al rito dell’assemblaggio del presepe domestico, al sapiente posizionamento delle statuine e delle casupole, del muschio e dei sassi, delle stelle, delle luci, degli angeli che anche quest’anno chiamano i pastori ad adorare quel Dio che si fa carne.
Non stupisce dunque che proprio quest’anno di pandemia, in questo Avvento di semi-lockdown, le parrocchie della Diocesi di Padova stiano raccomandando alle famiglie di fare il presepe con una precisa volontà pastorale. A Selvazzano Dentro, per esempio, si suggerisce di fare un “presepe ecologico” in famiglia. «Nel nostro cammino verso il Natale – racconta il parroco, don Francesco Fabris Talpo – abbiamo scelto di rileggere l’enciclica Laudato si' a cinque anni dalla sua pubblicazione. La nostra proposta è un invito a costruire il proprio presepe di casa con materiali di riciclo. Anche il presepe in chiesa sarà fatto con materiali di recupero, e sempre in chiesa faremo una mostra dei presepi così realizzati». Domenica 6 dicembre poi è stata distribuita, nel bollettino di Natale, la lettera di papa Francesco Admirabile Signum: «Il nostro desiderio è che si faccia il presepe in famiglia leggendo, ragazzi e genitori assieme, proprio le parole del papa».
Nella parrocchia padovana di Cristo Re, invece, il consiglio pastorale ha proposto alle famiglie di allestire il presepe all’esterno della propria abitazione, in modo che sia visibile dalla strada, perché sia «segno di accoglienza e di fraternità in questo particolare momento storico». «Ripensando al lockdown di primavera – racconta il parroco, don Gianluca Santini – abbiamo capito che visitare le case per vedere i presepi non sarebbe stato possibile. Ma sarà possibile invece vederli da fuori!». Le famiglie potranno segnalare alla parrocchia il loro presepe esterno, in modo da realizzare una mappa di tutte le installazioni e creare così un itinerario a piedi da percorrere in sicurezza durante le feste. L’Avvento e il Natale a Cristo Re sono tempo per riflettere sul tema della carità, anche a partire dall’adesione al Sostegno sociale parrocchiale e in vista del 90esimo anniversario della fondazione della parrocchia, che sarà celebrato nel 2021.
A Granze di Camin il consueto presepe artistico resterà chiuso. Impossibile rispettare le norme anti Covid negli spazi, ristretti ma accoglienti, nei quali è allestito. Ma il presepe resta nel cuore della comunità e del suo parroco, don Ezio Sinigaglia: «Il tradizionale concorso presepi si svolgerà lo stesso – spiega il parroco – ma saranno le famiglie a inviarci le foto». In chiesa, i quattro altari lungo la navata saranno popolati da segni per ricordare altrettanti ambiti della vita: la scuola, la comunità, la carità, lo sport... mentre l’altar maggiore rappresenterà Gesù che viene e che illumina tutti gli ambienti.
A Prozzolo, nel bollettino il parroco don Simone Bottin promuove, sotto uno spazio dedicato alla cura dell’”angolo bello”, consigliato dal vescovo Claudio, il concorso de “Il presepe più bello”. Anche qui le giurie non visiteranno le case dei presepisti, ma saranno le famiglie a inviare i materiali. Due i premi: quello per il presepe più bello in foto e quello per il presepe più bello in video. «Con l’angolo bello – spiega don Bottin – il vescovo Claudio ricorda la necessità di uno spazio in cui i bambini possano pregare. Ma non può mancare anche il presepe bello, perché questa tradizione non venga meno nelle nostre case. Si tende tanto a guardare il brutto, ma dobbiamo valorizzare il bello che c’è in famiglia».
Anche don Bruno Rampazzo, parroco di Perarolo, ha affidato al bollettino l’invito a fare il presepe nelle case: «La nascita di Gesù è da ricordare anche in questo tempo. Le nostre case non siano scatole chiuse, ma siano come la grotta di Betlemme, piene dell’amore che fa bella ogni stanza». «In questo tempo – spiega don Bruno Rampazzo – la famiglia è sempre più protagonista nella trasmissione della fede. Il presepe ci aiuta a diventare quel piccolo sacrario che ci mette in contatto con il Signore proprio come famiglie».
In preghiera
In preghiera in famiglia, attorno al presepe e all’“angolo bello”. È questo l’invito di “Mi riposo in Te - preghiera della notte per genitori e figli”, disponibile, di settimana in settimana, sul sito diocesipadova.it. Ogni sera il suggerimento di un video, di un brano del Vangelo o di un approfondimento da affiancare alla preghiera, all’esame di coscienza e alla benedizione in famiglia. «Un modo semplice e significativo per valorizzare la casa come Chiesa domestica, come già successo in Quaresima e a Pasqua, e coinvolgere i genitori nella trasmissione della fede e aiutare i bambini a cogliere la bellezza del tempo dell’attesa».
Inviate le foto dei vostri presepi: le pubblicheremo!
Anche quest’anno le bacheche social della Diocesi di Padova e della Difesa del Popolo saranno popolate, durante le festività natalizie, dalle immagini e dalle storie dei presepi dei lettori. Si possono inviare foto e testi all’indirizzo presepi@diocesipadova.it Gli scatti più suggestivi saranno pubblicati nel numero della Difesa del 17 gennaio.