Don Nicola Cauzzo. Nel mondo da testimone di Dio
Sabato 2 giugno, alle 16.30, nella cattedrale di Padova, il vescovo Cipolla ordinerà due nuovi presbiteri: don Nicola Cauzzo, alunno del seminario diocesano, e don Antonio Benzoni, ermita camaldolese del Monte Rua (Torreglia).
«Il mio cammino vocazionale – racconta l’ordinando presbitero, don Nicola Cauzzo – è iniziato tra la quarta e quinta elementare. Facendo il chierichetto a messa, ho intuito la possibilità di donare la mia vita al Signore. Questo germoglio di vocazione l’ho coltivato gli anni successivi, impegnandomi in parrocchia e partecipando alle attività del seminario minore».
Don Nicola Cauzzo è nato il 28 maggio 1993. Figlio unico, è originario della parrocchia dei Santi Felice e Fortunato di Limena, dove ha vissuto l’esperienza dello scoutismo per nove anni ed è stato educatore di Azione cattolica. «All’inizio delle superiori – confida don Cauzzo, che si è diplomato presso il liceo scientifico Curiel di Padova – si è fatta spazio nella mia vita una certa indecisione, perché avvertivo che seguire il Signore ed entrare in seminario comportava anche delle scelte che non mi sentivo pronto a prendere, come il distacco dalla famiglia, dalla parrocchia e dagli amici. Ho iniziato allora a frequentare il gruppo vocazionale per adolescenti (“Gruppo Davide”) in seminario minore. Il Signore è stato luce in questo momento di indecisione e mi sono sentito chiamato ad "abbandonarmi nelle sue mani": la gioia che ho provato in alcune esperienze di "prova" in seminario mi ha fatto capire che il Signore mi chiamava proprio a entrare in quella comunità».
È il 2010 quando Nicola Cauzzo fa il suo ingresso in seminario minore a Rubano. «Ci ho vissuto solo due anni – spiega don Cauzzo – ma ho imparato l’importanza della vita comunitaria e delle relazioni: il continuo confronto con i miei compagni e gli educatori mi ha permesso di capire come non sono solo nel cammino verso il Signore, ma c’è una comunità che cammina con me, che mi chiede talvolta di accelerare il passo e, talvolta, anche di rallentarlo, che mi sostiene quando rischio di cadere e che mi dona coraggio per arrivare alla meta».
Nel settembre 2012 inizia il cammino formativo e di discernimento nel seminario maggiore di Padova, svolgendo il servizio pastorale a Bovolenta (per tre anni), poi a Mejaniga (due) e infine come diacono nell’unità pastorale di Agna. «Il cammino del seminario maggiore – aggiunge il diacono Cauzzo – mi ha permesso di approfondire la mia storia vocazionale e di fede, coltivando l’ambito spirituale, umano, intellettuale e pastorale, dimensioni da tenere unite per evitare di indossare “maschere” nella vita. Inoltre è stato fondamentale creare una relazione viva, di complicità, di fiducia reciproca con il Signore, attraverso la preghiera personale e comunitaria, la partecipazione quotidiana all’eucaristia e ai sacramenti, il confronto quotidiano con la sua Parola, che ha modellato la mia vita».
Nel lungo cammino di discernimento sono tante le persone che hanno accompagnato don Nicola Cauzzo. «Quando mi veniva voglia di tornare indietro – continua l’ordinando – in tanti mi hanno ricordato che seguire il Signore è una scommessa vinta in partenza. Queste figure sono anzitutto i miei genitori, poi i preti conosciuti nelle parrocchie e gli educatori del seminario minore e maggiore, e infine tutte le persone che ho incontrato nel servizio pastorale, giovani animatori, laici e consacrati».
«Nelle esperienze vissute a Bovolenta, Mejaniga e Agna ho scoperto il valore della collaborazione – conclude il diacono Cauzzo – Se dovessi dare una definizione del prete direi che è “un uomo per gli altri” e “un testimone di Dio che è amore nel mondo”. Penso che il presbitero debba entrare in una comunità in punta di piedi, prendendo parte a un cammino che la comunità ha già intrapreso e, insieme alla comunità, cercare di orientarlo verso il Signore».