Dialogo ecumenico: come educare? Percorso ecumenico per catechisti
Tra gli appuntamenti formativi dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi una grande novità è rappresentata dal corso “ Educare al dialogo ecumenico e interreligioso”, in programma il 15, 22, 29 gennaio e 5 febbraio nel centro parrocchiale dell’Arcella (20.30-22.30).
È indirizzato soprattutto agli accompagnatori dei genitori e, quindi, ai catechisti di adulti, ma è aperto anche a quanti lavorano con i ragazzi e in generale a tutti gli operatori pastorali.
La proposta intende affrontare una concreta esigenza sconosciuta fino a qualche anno fa, ma ora sempre più presente, specialmente nei grandi agglomerati urbani: Padova, Albignasego, Cittadella, Thiene, Piove di Sacco, Este... L’esigenza è quella di trovare una valida risposta sul comportamento da tenere di fronte a chi, pur avendo un credo diverso, abita nelle nostre stesse vie e alle volte frequenta anche gli ambienti parrocchiali o partecipa ad alcune celebrazioni o incontri di catechesi.
Di solito il catechista si chiede quale sia la soluzione più opportuna per affrontare la situazione, quali parole usare per non offendere la sensibilità di chi ha tradizioni, fede, abitudini diverse dalle sue; e fra i molti dubbi alcuni appaiono più complessi degli altri: le persone di altra religione possono partecipare alle iniziative cristiane cattoliche? Fino a che punto è giusto coinvolgerle? È possibile condividere gli stessi spazi?
Sono tutte domande a cui il corso tenterà di dare risposte teoriche e pratiche, in modo da formare nei partecipanti una mentalità che sappia poi esprimersi in atteggiamenti.
Papa Francesco ci ricorda che «la necessità di riconoscimento e di stima reciproca, così come la cooperazione tra le religioni, è ancora più urgente per l’umanità contemporanea». Saper infatti dialogare e cooperare è necessario perché il mondo di oggi si trova di fronte a problematiche complesse, in relazione alle quali nessuna religione può pensarsi o realizzarsi senza alcuna influenza sulle altre. «Oggi è tempo di immaginare, con coraggio, la logica dell’incontro e del dialogo vicendevole come via, la collaborazione comune come condotta e la conoscenza reciproca come metodo e criterio; e, in questa maniera, offrire un nuovo paradigma per la risoluzione dei conflitti, contribuire all’intesa tra le persone e alla salvaguardia del creato» (discorso all’Università di Bangkok, 22 novembre 2019).
Info: ufficioannuncioecatechesi.diocesipadova.it