Covolo, Crespano del Grappa. Pasqua speciale. Il restauro del santuario è concluso
Sono stati conclusi lo scorso dicembre i lavori per il restauro del santuario della Beata Vergine del Covolo, a Crespano del Grappa. Un intervento durato una decina di mesi, reso possibile dalla generosità dei fedeli. La devozione mariana è molto sentita, non solo dai parrocchiani. Non c’è casa, qui, che non abbia un’immagine della Madonna
Sarà un Pasqua più bella quella che si festeggerà nel santuario della Beata Vergine del Covolo, a Crespano del Grappa, uno dei luoghi simbolo della devozione mariana non solo per i crespanesi, ma per tantissimi fedeli della Pedemontana e oltre. Il santuario realizzato tra il 1804 ed il 1809 su disegno di Antonio Canova ha ritrovato la sua bellezza originaria grazie a un delicato e impegnativo intervento di restauro durato una decina di mesi e conclusosi lo scorso dicembre. L’intervento completato era stato inaugurato l’8 dicembre scorso da una cerimonia presieduta da mons. Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi di Padova, assieme al rettore don Pasquale Citton, al penitenziere don Egidio Mezzomo, a mons. Danilo Serena e ai sacerdoti del vicariato.
Secondo la tradizione, la costruzione trae origine dal luogo in cui nel 12° secolo la Beata Vergine apparve a una pastorella sordomuta, rifugiatasi in una grotta (un covolo appunto) per ripararsi dal temporale. L’edificio era stato oggetto di un intervento di restauro esterno nel 2011, mentre i lavori dello scorso anno hanno interessato la parte interna.
«Un intervento importante – spiega l’ingegner Marco Baratto, responsabile dei lavori – che ha permesso di riportare il santuario al suo splendore originario». In sintesi, il progetto ha comportato il restauro conservativo della cupola semisferica a lacunari del corpo centrale a pianta circolare, quella sulla quale per la prima volta Canova sperimentò le linee del Pantheon che riportò poi nel tempio di Possagno.
Restauro conservativo anche per il soffitto voltato della cappella absidale, per le superfici decorate e le colonne a marmorino e infine la tinteggiatura delle superfici non decorate. Per poter garantire un microclima ideale alla conservazione del santuario è stato inoltre realizzato un nuovo impianto di riscaldamento a pavimento, che ha comportato la rimozione a mano del pavimento in formelle, poi ricollocate al loro posto con la sostituzione di quelle rovinate.
«Un ringraziamento per questo intervento – aggiunge Baratto – va a tutti i fedeli che con le loro donazioni lo hanno reso possibile e a don Pasquale Citton, che ha voluto e seguito i lavori con grande attenzione». Nei mesi del cantiere le messe sono state celebrate nei consueti orari, ma nella Chiesa del Pellegrino. Già da dicembre, tutto è tornato alla normalità. «Stiamo cercando la condivisione di un percorso – spiega il parroco di Crespano don Gaetano Borgo – e per questo la messa del lunedì alle 16 viene celebrata nel santuario e non in parrocchia. La devozione mariana è molto sentita, non solo dai parrocchiani. La presenza tra sabato e domenica si attesta su una media di 800 persone. Non c’è casa, qui, che non abbia un’immagine della Madonna».