Chiuppano. Concluso il restauro. La chiesa oggi è di nuovo come era 70 anni fa
Alto Vicentino. I restauri previsti per il sesto centenario si sono ampliati e, grazie ai parrocchiani, la chiesa è stata ora totalmente restaurata all’interno e all’esterno. Nuova anche l’illuminazione
Quando il 18 maggio 2019 la parrocchia di Chiuppano compì seicento anni dalla sua istituzione, oltre alle celebrazioni rituali pensò di realizzare un segno concreto per la comunità. Si mise così mano alla cappella invernale della chiesa di San Michele Arcangelo, intitolandola a San Giovanni Paolo II, del quale il vescovo emerito di Cracovia, il card. Dziwisz, fece dono alla parrocchia di una reliquia ex sanguine. «All’inizio pensavamo solo a questo – spiega il parroco, don Loris Gasparella – e a cambiare i banchi della cappellina; la generosità della gente è stata però tale che abbiamo acquistato banchi nuovi per tutta la chiesa. A quel punto abbiamo pensato di rimettere mano anche a tutto l’interno, che necessitava di una rinfrescata. L’anno prima avevamo rifatto la sacrestia, pavimenti, impianti e mobilio: così abbiamo completato il lavoro». La parrocchiale di Chiuppano è un edificio moderno, ha circa 70 anni ed è molto ampia e capiente. Con l’accordo del consiglio per la gestione economica e l’autorizzazione degli organi diocesani si è proceduto a ritinteggiare l’interno della chiesa, cercando di valorizzarne alcuni elementi architettonici come le modanature delle finestre. È stato con l’occasione rifatto l’impianto luci, ora a Led, che oltre a fare risparmiare rende l’aula liturgica più luminosa e valorizza il bel mosaico absidale. Si è provveduto poi a lucidare i marmi e al restauro degli altari (San Leopoldo Mandić, Sant’Antonio di Padova, Sacro Cuore di Gesù e Beata Vergine Maria). Accogliendo un invito del vescovo Claudio si è poi riportato il fonte battesimale nell’originale battistero, anch’esso valorizzato da nuove illuminazione e pittura. L’ultimo intervento è ancora in corso: usufruendo del “bonus facciate”, la parrocchia sta ora procedendo a pulizia e ridipintura della parte esterna del grande edificio sacro. Si sta sistemando anche il porfido del sagrato e si è prevista la pulizia dei marmi perimetrali. I lavori sono iniziati a maggio e affidati alla ditta Borin di Arquà Petrarca. «Ringrazio la Provvidenza – conclude il parroco – e l’aiuto di tanti parrocchiani. Durante la pandemia l’unica cosa che potevamo fare era curare la nostra liturgia, e questo ci ha aiutato come comunità a riscoprire l’essenziale. Penso però che anche curare la bellezza dei nostri luoghi sacri possa aiutare a rendere più bella la nostra preghiera e la comunione tra di noi, incontrando Gesù, che come ci indica il Salmo 44 è il più bello tra i figli dell’uomo. Penso che la bellezza sia il linguaggio di Dio e un canale per poterlo incontrare».