Carmine in Padova. Il 16 Maria protagonista in basilica

«La festa del Carmine – ricorda il parroco don Alberto Peloso – cade al culmine dell’estate quando sulle vigne i grappoli già formati e ancora acerbi fanno presagire come e quanta sarà la vendemmia. Per questo da secoli c’è la tradizione di presentare alla Madonna l’uva primaticcia, che un tempo i contadini portavano per una benedizione, chiedendo alla Madonna di preservare l’ultima fase della maturazione dalle tempeste sempre in agguato e garantire così un raccolto abbondante».

Alle 16 è prevista la benedizione e l’imposizione dello scapolare. A seguire la messa delle 17; quella delle 18.30, preceduta dalla recita del rosario, è presieduta da mons. Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi, che guiderà anche la processione delle 19.15 per le vie Petrarca, Beato Pellegrino, san Giovanni di Verdara, delle Palme e viale Mazzini. L’ultima messa si celebra alle 20.

Alle 21 in patronato sono organizzate attrattive varie, giochi di gruppo e singoli per stare in compagnia. «Il 16 luglio è la nostra festa – conclude il parroco – ma è soprattutto quella di tanta gente che dalla città e dai dintorni affolla la basilica per le messe, per una preghiera, per una benedizione. È questo il segno della volontà di camminare, ancora e sempre, con Maria sulle strade della vita. Affidarsi a lei è il modo migliore per incontrare Gesù. È lei, infatti, che ci indicherà suo figlio e gli parlerà di noi, come quella volta quando alle nozze di Cana, disse ai servi: “Fate quello che vi dirà”».

Per ricevere l’indulgenza plenaria è prevista la visita al Santuario con la recita del Padre nostro, del Credo, di una preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. La confessione e la comunione devo essere ricevute entro quindici giorni.