Antonio, un santo dal cuore giovane
Un santo dal cuore giovane è protagonista della festa cittadina 2018, che spazia dagli eventi artistico-culturali di Urbs picta alle serate di festa e spiritualità, fino alle manifestazioni podistiche
Il sole ha tre proprietà che si accordano alla perfezione con tre sensi dell’anima: lo splendore che si accorda con la visione della fede; la chiarezza, che esprime purezza; il calore dell’amore che conviene al gusto della contemplazione. Così si esprime Antonio, nel Sermone della domenica seconda di Quaresima riguardo al sole.
Chissà cosa pensa del fatto che l’evento clou del Giugno antoniano 2018, dedicato ai giovani, venerdì 22 giugno alle 21 nel sagrato del Santo, avrà come protagonista la rock band The Sun, definita «miglior punk rock band italiana nel mondo» in un concerto testimonianza intitolato “Cuore aperto”. Forse è proprio questa la musica che il giovane Antonio raffigurato nella spregiudicata immagine simbolo scelta per il Giugno di quest’anno sta ascoltando con le sue cuffie. Un aggeggio tecnologico che da un lato isola dal mondo, quello dei rumori e delle distrazioni, dall’altro però “connette” con il mondo, quello solare e splendente della comunicazione globale.
Forse questa lettura di un santo benedicente... con le cuffie, è un po’ tirata per i capelli, ma di sicuro i tanti organizzatori della festa antoniana hanno voluto richiamare l’attenzione dei giovani, a cui è dedicato il prossimo sinodo dei vescovi, su un canto dal “cuore giovane” che, con le parole di papa Francesco, guardava alle nuove generazioni come «profezia di pace e di riconciliazione per l’intera umanità». Una generazione capace di insegnare al cuore indurito degli adulti la strada del dialogo e della concordia, «per consegnare ai loro figli e ai loro nipoti un mondo più bello e più degno dell’uomo».
La linea guida della giovinezza attraversa buona parte degli appuntamenti di questo 12° Giugno antoniano, che ha per la prima volta il patrocinio della Regione del Veneto, accanto a quello della Provincia, dei Comuni di Camposampiero e Anguillara, dei Dipartimenti dei beni culturali e di scienze storiche, geografiche e dell’antichità dell’università.
E che raccoglie attorno a sé una pattuglia crescente di organizzatori: il Comune di Padova, la Basilica del Santo, la Provincia di Sant’Antonio, il Coordinamento di pastorale cittadina della diocesi, la Veneranda arca, il Messaggero, l’Arciconfraternita del Santo, il Centro studi antoniani.
Lo stile del Giugno è sempre più quello della condivisione: ognuno cerca di mettere davanti al patrono cittadino il meglio di sé. Dagli affreschi trecenteschi alle musiche punk rock fino al suono delle campane, che insieme alla corsa dei fanciulli in quella lontana eppure attualissima sera del “Transito” trasformarono in una festa il lutto per la morte del Santo dei miracoli.