Adorazione eucaristica. Il sangue di Cristo chiede misericordia, non vendetta
La prima domenica di luglio era in passato la festa liturgica del Preziosissimo sangue di Gesù che oggi è unita a quella del corpo di Cristo. L’antica devozione risale a santa Caterina da Siena, la “mistica del sangue”
In passato la prima domenica del mese di luglio era dedicata alla festa del Preziosissimo sangue di Cristo e la pietà popolare ne onorava volentieri la memoria per tutto l’anno. La devozione prese la sua forma a partire da Caterina da Siena, la “mistica del sangue”. Alla santa senese, si aggiunsero nei secoli altri santi devoti del sangue di Gesù: Giuliana di Norwich, Maddalena de’ Pazzi, Gaspare del Bufalo, Gemma Galgani, solo per nominarne alcuni. Ai nostri giorni la memoria del sangue di Cristo è unita a quella del corpo del Signore; riabilitare una festa dedicata solo al Preziosissimo sangue sembrerebbe fuori luogo. A dire il vero, questa apparente sconvenienza non è una novità degli ultimi decenni: quando Gesù, alla sinagoga di Cafarnao, invitò i Giudei a mangiare la sua carne e a bere il suo sangue ricavò ostilità e reazioni negative negli ascoltatori e nei discepoli.
In tutti i tempi c’è chi ha orrore del sangue, chi sviene alla vista del sangue. I popoli antichi credevano che il sangue fosse la sede dell’anima, perché sembrava che la vita fuggisse via con l’effusione del sangue. Ma il sangue è simbolo anche di un’unione forte; si parla infatti dei rapporti famigliari come di legami “di sangue”. Se siamo uniti a Gesù, diventiamo dello stesso sangue. Poiché il sangue di Cristo viene reso presente nell’eucaristia, con la comunione diventiamo parenti di Cristo nella vita eterna: Dio è il nostro vero padre e gli uomini sono nostri fratelli, perché in tutti circola lo stesso sangue.
Il sangue di Gesù rappresenta, ancora, la stessa vita di Gesù. I testimoni che assistettero alla trafittura del costato di Cristo, associarono al sangue che fuoriusciva dalla ferita, la vita profonda di Gesù. È la sua vita filiale, la sua appartenenza e obbedienza al Padre, la sua offerta e il suo amore per noi. Quando il credente invoca il sangue di Cristo, chiede di essere immerso in questa vita interiore, profonda di Gesù. Del resto, la fede dei cristiani, non si può anche definire come una partecipazione alla vita di Gesù?
Infine, il Sangue del Signore rappresenta la salvezza dell’uomo. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, devotissima del preziosissimo sangue, più volte al giorno lo invocava e offriva al Padre, per ottenere misericordia per i peccatori. Un giorno Gesù le apparve, coperto di sangue e le disse: «Il mio sangue non cerca vendetta come quello di Abele, ma soltanto misericordia». Allora la santa rispose: «Mi coprirò col tuo sangue, o Gesù, e Dio non vedrà i miei peccati».
Per questo il sangue di Gesù viene celebrato dalla Chiesa come “preziosissimo”: rappresenta la speranza che, alla fine, a trionfare non sarà il buio, ma la luce dell’amore divino.
don Nicola Tonello
rettore della chiesa del Corpus Domini e padre spirituale del Seminario maggiore
Le intenzioni di preghiera per giugno
Intenzione universale del papa
Preghiamo affinché, nelle situazioni sociali, economiche e politiche conflittuali, siamo coraggiosi e appassionati artefici del dialogo e dell’amicizia.
Intenzione dei vescovi
Perché le ferie estive attraverso un tempo più disteso favoriscano relazioni nel segno della gratuità e della riconciliazione.
Intenzione per il clero
Cuore di Gesù, nel mese che ricorda sant’Ignazio di Loyola, infiamma del tuo amore il cuore dei tuoi sacerdoti, perché possano essere guide illuminate per consolare le anime.
Opera messe perpetue
La Pia opera delle messe perpetue unisce gli iscritti, vivi e defunti, nella carità del suffragio e della intercessione della Chiesa. I benefici sono la celebrazione di una messa quotidiana e la recita del rosario. Per l’iscrizione, che è individuale e perpetua, si richiede un’offerta pari possibilmente all’elemosina corrente di una messa. Il versamento per l’iscrizione può essere fatto: presso l’ufficio dell’Opera; sul c/c postale n. 146357; utilizzando l’Iban: IT 03Y076011210000000 0146357