I profughi di Roana cento anni dopo: la comunità ricorda il ritorno nel giugno 1919 dopo la Grande Guerra
Il 1919 è stato l’anno del rientro dal “profugato” della gente di Roana e l’inizio della ricostruzione dei paesi dell’Altopiano distrutti dalla guerra. Il parroco di allora, don Giovanni Cavalli, rientrato in parrocchia il 1° giugno 1919 si prodigò per la ricostruzione di Roana, della sua chiesa e della Casa di Riposo. Nel centenario di questi fatti, la parrocchia sta restaurando l’esterno della chiesa e prepara per il mese di ottobre alcuni momenti celebrativi.
Nella chiesa di Santa Giustina a Roana sono in corso i lavori di rifacimento della struttura esterna, un restauro importante attraverso il quale il parroco, don Lino Prearo, vuole dare un segnale forte alla sua gente, nell'anno in cui ricorre il centenario del ritorno dal profugato per le popolazioni dell’altopiano di Asiago negli anni durissimi della Grande Guerra.
A partire dal maggio del 1916, gli abitanti furono costretti ad abbandonare precipitosamente le proprie case e i loro averi per scendere in pianura e sfuggire così all'avanzata degli eserciti nemici. L’allontanamento, diversamente da quanto parve nei primi giorni, durò a lungo e solo nel 1919 i profughi poterono rientrare nelle loro terre, dove trovarono macerie e distruzione. Con loro c’era il parroco di allora, don Giovanni Cavalli, la cui figura è ricordata nel bollettino parrocchiale del 1924 La Sentinella avanzata dell’Altopiano nella “Pagina della Riconoscenza” (nella foto).
«Da questo giornalino è nata l'dea di celebrare il centenario e di ristrutturare la chiesa in memoria di don Giovanni Cavalli – racconta don Lino Prearo, rileggendo quelle pagine con un filo di emozione – Il sacerdote rientrò in paese il 1° giugno 1919, rimetteva piede tra le rovine della sua amata Roana, dopo tre anni di lunga assenza… Tutto era caduto, tutto distrutto… la sua chiesa, la sua bella chiesa… il campanile che si ergeva superbo dominatore dell’Altopiano… tutto era raso al suolo». Don Cavalli, infatti, era stato egli stesso profugo insieme alla sua gente, che si era rifugiata in buona parte a Poiana Maggiore, comune vicentino oggi gemellato con Roana. «Padre amoroso, fatto tutto a tutti – si dice di don Cavalli nel bollettino del 1924 - il loro conforto, il loro sostegno, il loro aiuto. Nessuno saprà mai le sofferenze alle quali si sottomise per aiutare i suoi profughi, nessuno potrà mai contare le lagrime asciugate, le miserie sollevate. Il governo stesso riconobbe la sua opera e lo insignì della Croce di Cavaliere della corona d’Italia».
«Al rientro, si mise subito all'opera – prosegue don Lino – per ricostruire la chiesa, ricostruire la casa di riposo parrocchiale, dare una mano alla gente. Significativa anche la data del 7 ottobre 1919, in cui venne inaugurata la bella cappella trasportata da Cima Portule: era la chiesetta che usavano i militari austriaci in quello che era il campo Gallina verso l'Ortigara. Quello fu un anno molto attivo di ricostruzione, di ripresa dell’attività, di rinascita anche della vita parrocchiale».
Due volumi firmati da Nico Lobbia e Sergio Bonato, editi dall'Istituto di cultura cimbra di Roana, si sono occupati di raccontare anche con testimonianze fotografiche un passaggio fondamentale nella storia dell’Altopiano. Due anche i prossimi appuntamenti nell'ambito delle ricorrenze per il ritorno dal profugato. Sabato 13 luglio in chiesa, il coro Le Voci della spelonca di Roana organizza la 19a Rassegna corale di Santa Giustina con canti religiosi e popolari che, oltre a trasmettere al pubblico le storie, i paesaggi, le emozioni dei luoghi dell’Altopiano, faranno riferimento agli eventi del 1919. Partecipano alla serata anche il Gruppo corale di Bolzano Vicentino e il coro Amici dell'Obante di Valdagno.
Anche per la ricorrenza di Santa Giustina, il 7 ottobre appunto, quando dovrebbe essere completato il rifacimento esterno della chiesa, la parrocchia sta organizzando alcuni momenti celebrativi in ricordo del ritorno dei profughi a Roana e della figura di don Giovanni Cavalli.
6-7 luglio, Campo di Alano in festa
La comunità di Campo festeggia sant'Ulderico. Il 6 luglio alle 17 parte il pellegrinaggio verso il Pont de la stua. Domenica 7 alle 10.30 messa, alle 12.15 pranzo comunitario e alle 14.15 concerto religioso di Giorgio Fornasier.