Il nome Cadonice (probabilmente da Ca’ Dominici o Ca’ domini episcopi) compare per la prima volta nello statuto comunale di Padova del 1234. Dal secolo successivo viene citata la chiesa di Sant’Andrea, inizialmente una curazia legata alla pieve di San Michele di Torre. 

Vanto della chiesa di Cadoneghe è il trittico con la Crocifissione di Gesù Cristo eseguito da Caterino Veneziano nel 1375, a tredici anni. L’opera rimanda alla pittura bizantina nell’uso del fondo oro e nelle ombreggiature del corpo del Cristo con l’inserzione, però, di dettagli realistici.

L’amicizia tra la città di Padova e quella di Palermo non si limita a quella ultra trentennale tra le due squadre di calcio ma interessa da oggi anche i ministranti; sono 16 i giovani siciliani che in questi giorni stanno vivendo l’esperienza di campo scuola a Cadoneghe insieme ai loro ‘colleghi’ di San Bonaventura, Sant'Antonino e Sant'Andrea. Quattro giorni di vita comunitaria dal 29 agosto al 1° settembre per pregare insieme, conoscersi, scambiare esperienze, visitare luoghi di fede e non solo. Un gemellaggio quello con la parrocchia Santa Lucia de Marillac, reso possibile grazie a don Emilio Cannata, sacerdote trentenne nativo della comunità palermitana che a Padova studia e presta servizio a San Bonaventura. L’esperienza del campo scuola proseguirà a dicembre quando saranno i ministranti cadoneghesi a trasferirsi in Sicilia per ritrovare gli amici di Santa Lucia.

«Oggi devo fermarmi a casa tua”: le parole che Gesù rivolge a Zaccheo fanno da filo conduttore dell’edizione 2015 della Missione giovani in programma dal 19 al 27 settembre a Cadoneghe. Obiettivo: incontrare i giovani del territorio, annunciare il vangelo e far conoscere il seminario diocesano.
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