L'associazionismo cattolico difende il sogno europeo
A Milano lunedì 7 aprile la presentazione del Manifesto per l'Europa. «Ci auguriamo una forte partecipazione dei cittadini alle elezioni». Gli euroscettici sono «Populisti senza alternative credibili».
«Salviamo il sogno comunitario. Impegnamoci per un'Europa migliore. A partire dalle elezioni del maggio prossimo». È l'appello dell'associazionismo cattolico di Milano, contenuto in un manifesto, che verrà presentato lunedì 7 aprile, alle ore 18, nella sede della Fondazione Ambrosianeum, una delle realtà che l'hanno redatto, insieme a Acli, Azione Cattolica ambrosiana, Centro italiano femminile, Città dell'Uomo e fondazione Giuseppe Lazzati.
«La posta in gioco in queste elezioni è molto alta e ci si augura una forte partecipazione dei cittadini. Si tratta di salvare la "casa comune", che raggruppa popoli diversi, ma legati fra loro da una civiltà millenaria, fondata su una pluralità di storie, di tradizioni e di culture», scrivono le associazioni.
«Da un po’ di tempo l’idea d’Europa è in ribasso e si moltiplicano le voci di coloro che vorrebbero l’uscita dall’euro o addirittura l’uscita dall’Unione Europea. Purtroppo questo avviene – anche se con livelli ben diversi tra un paese e l’altro – un po’ ovunque in Europa, con lo sviluppo di movimenti populisti, che fanno appello a una insoddisfazione nei confronti del processo di unificazione europea, e in particolare nei confronti dell’euro, considerato causa di molti mali, senza peraltro proporre alternative credibili sul piano politico ed economico che siano all’altezza delle grandi sfide che pone la nostra era globale».
Nonostante i problemi, l'associazionismo cattolico non accetta però il disfattismo sull'Europa: «l’Unione Europea – si legge nel manifesto – è un’esperienza unica, che in varie parti del mondo viene presa a modello. Starà agli elettori ora e agli eletti poi fare in modo che tutto il patrimonio ideale costruito insieme dal dopoguerra a oggi non vada perduto, con danni incalcolabili per l’Italia e per tutta l’Europa».