Il 10 settembre è la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio
Il 10 settembre anche a Padova si celebra la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
Dalle 18 in Prato della Valle si snoderà la biciclettata per le vie della città per «aumentare la consapevolezza e informare la popolazione sui segnali di allarme da cogliere prima che avvenga l’irreparabile». Perché il problema è trasversale e colpisce tanto l’imprenditore di successo quanto il giovane che si affaccia alla vita.
La vita più impegnativa, i problemi di mancanza o assenza di lavoro che prima, neppure lontanamente, esistevano e che, a ruota, si ripercuotono sulle abitudini di vita, sull’autostima, sulle relazioni coniugali e sociali.
Sono questi soltanto alcuni dei fattori che, negli ultimi anni, hanno portato l’Italia del Nord ad avere sempre più casi di suicidio e un’incidenza sulla popolazione pari a quella degli altri paesi occidentali.
«Il suicidio nel nostro paese è un fenomeno variegato – spiega Diego De Leo, psichiatra, presidente di De Leo fund e direttore dell’istituto australiano di ricerca e prevenzione sui suicidi della Griffith university – al Nord è un vero problema che merita più attenzione rispetto a quella che sta ricevendo. Purtroppo il basso tasso del resto d’Italia, dove la coesione sociale è ancora forte e la semplicità dei rapporti tra le persone facilitano le relazioni, fa sì che la media si abbassi drasticamente (6 casi ogni 100 mila abitanti) e ben al di sotto della soglia mondiale. Per il ministero della salute l’allarme sociale non sussiste; a mio avviso, invece, il problema deve essere affrontato in maniera più settoriale perché, in definitiva, nell’Italia del Nord l’incidenza è identica a quella di qualsiasi altro paese sviluppato».
Anche per questo, per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e sollevare l’attenzione sul fenomeno che, nel nostro territorio non ha soltanto una matrice economica, dal 10 al 12 settembre anche a Padova si celebra la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Perché il problema è trasversale e colpisce tanto l’imprenditore di successo quanto il giovane che si affaccia alla vita.
Giovedì 10, dalle 18 in Prato della Valle si snoderà la biciclettata per le vie della città per «aumentare la consapevolezza e informare la popolazione sui segnali di allarme da cogliere prima che avvenga l’irreparabile».
La prevenzione è fondamentale e passa attraverso ogni agenzia educativa, dalla parrocchia alla scuola, dai servizi correttivi alla famiglia: «Purtroppo non so se in Italia – prosegue De Leo – gli operatori siano attrezzati per la prevenzione, ma farebbe bene a tutti avere training specifici. Però questo richiederebbe una presa di coscienza da parte delle istituzioni che, ora come ora, non esiste».
A tal proposito, la De Leo fund e il centro padovano di Telefono amico organizzano il convegno “Invitati a parlarne. Nuove frontiere dell’ascolto nella prevenzione al suicidio” in aula E a palazzo Bo
Venerdì 11, a partire dalle 14.30, ruota intorno alle fragilità sociali legate al suicidio il tema degli interventi di Mariapia Garavaglia (Società diseguale: soggetti e forme di disequità), Tiziano Vecchiato (Fragilità e capacità generative), Ines Testoni (Death education e prevenzione del suicidio), Renzo Rozzini (Disabilità, ragioni per vivere e misericordia medica), Marco Trabucchi (Il vecchio povero e solo), Evelina Nazzari e Maddalena Recino (Non vedo ma vado avanti lo stesso).
Sabato 12, dalle 9 fino alle 13, si affronta “Società civile e prevenzione del suicidio” con gli interventi di Bruno Franco Novelletto (I disturbi depressivi nella pratica delle cure primarie), Gian Piero Turchi (Oltre la salute dell’imprenditore), Dario Briccola (Telefono amico Italia e le declinazioni dell’ascolto e della prevenzione 2.0), Diego De Leo (Sopravvivere alle perdite violente e inaspettate: il ruolo di De Leo fund) e Diana Rucli (Ascoltare le crisi: competenze e volontariato).