Anziani, oltre 4 mila truffe in un anno. Al via una campagna di prevenzione
L’Anap, in collaborazione con il ministero dell’interno, ha lanciato la campagna per informare gli anziani sui temi della sicurezza: distribuiti depliant e vademecum con le regole da seguire. Nel 2014 truffe e raggiri sono aumentati del 3,5 per cento.
È partita la campagna nazionale contro le truffe agli anziani lanciata da Anap, associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, insieme al ministero dell’interno e alle forze dell’ordine. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare chi ha superato i 65 anni sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per prevenire i reati.
Difendersi dai malintenzionati infatti è possibile: basta seguire delle semplici regole di prevenzione e avere il coraggio di denunciare quando si è vittime di qualche raggiro.
I più esposti a rapine e furti, infatti, sono proprio gli anziani
I dati del ministero dell’Interno parlano chiaro: i reati contro le persone che hanno raggiunto una certa età dal 2012 al 2014 sono aumentati del 3,5 per cento.
«Se nel 2012 le vittime di reato ultrasessantacinquenni sono state 302.660, nel 2014 sono state 340.326 su un totale di 2.326.925 – spiega Maria Teresa Sgaraglia, direttrice del Servizio analisi criminale della Polizia di stato – Questo dimostra che gli anziani sono il bersaglio più facile della criminalità».
Nel 2014 le persone che hanno subito una truffa sono state 4.087
La regione più colpita è la Lombardia dove la percentuale supera il 15 per cento, seguono Lazio, Campania e Piemonte.
«Dai dati risulta che al nord ci sono più reati ma spesso al sud le vittime non denunciano perché si vergognano. Invece bisogna subito rivolgersi alle forze dell’ordine che offrono anche un supporto psicologico e se si hanno problemi economici intervengono i servizi sociali».
Spesso, infatti, gli anziani vengono derubati di tutti i loro averi. Un ruolo importante lo svolge anche la famiglia: «i nuclei familiari si stanno sempre di più dividendo, invece è importante che i figli mantengono un rapporto costante con i genitori. Anche i nipoti possono aiutare i loro nonni ed evitare che subiscano raggiri».
La campagna prevede la distribuzione, in tutta Italia, di vademecum e depliant che contengono suggerimenti per difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine
La prima regola è quella di rivolgersi sempre alle forze dell’ordine per segnalare atteggiamenti sospetti e denunciare situazioni di pericolo. Poi, ci sono alcuni consigli da seguire sia a casa che nei luoghi pubblici.
In banca o alla posta è preferibile ritirare solo il denaro necessario, non andare negli orari di punta e assicurarsi che nessuno veda il codice pin quando lo digitiamo.
In autobus, invece, non dobbiamo mai tenere il portafoglio nelle tasche esterne.
Quando siamo in macchina e qualcuno ci contesta un danno bisogna chiamare subito i vigli.
In casa non dobbiamo mai aprire agli sconosciuti: tutte le aziende di luce, gas o telefonia, infatti, preannunciano il loro arrivo tramite avvisi condominiali.
I truffatori in genere vestono in modo elegante e hanno modi gentili: dobbiamo avere un atteggiamento di diffidenza anche se sanno il nostro nome o fingono di conoscere i nostri familiari e amici.
Su internet, infine, non scriviamo mai informazioni personali o dati bancari.
Il materiale informativo verrà distribuito in convegni e incontri organizzati a livello provinciale da Anap a cui parteciperanno anche auotirità locali, psicologici e forze dell’ordine.
Alla presentazione è intervenuto anche Filippo Bubbico, vice ministro dell’interno: «Chi commette un reato deve pagare – ha affermato –In passato si sono adottati provvedimenti generalizzati per risolvere il sovraffollamento delle carceri e il lavoro delle forze dell’ordine è stato vanificato dall’incapacità di rendere certa la pena. Questo non deve più accadere. Stiamo valutando anche l’ipotesi di aggravare le pene in base alle tipologie delle vittime. Attraverso questo lavoro di sensibilizzazione promosso dall’Anap si contribuisce a rendere più preparate e meno indifese le persone anziane».