Virginia Kaladich, nuova presidente nazionale Fidae: «Per una scuola cattolica libera e aperta a tutti»
Virginia Kaladich, già presidente veneta, è la nuova presidente nazionale della Fidae (federazione nazionale istituti di attività educative). La realtà associativa mette insieme 4 mila scuole cattoliche italiane primarie e secondarie per un totale di circa 360 mila studenti.
L’esperienza maturata in Veneto a servizio di tutta Italia. È con questa prospettiva che Virginia Kaladich ha assunto la presidenza nazionale della Fidae, la federazione nazionale istituti di attività educative. Sarà la prima donna a guidare questa realtà associativa che ha appena compiuto 70 anni di attività e coinvolge quasi 4 mila scuole cattoliche primarie e secondarie, per un totale di circa 360 mila studenti (quasi 1.500 scuole primarie per circa 182 mila alunni; 700 scuole secondarie di primo grado per circa 63 mila alunni; 1.700 scuole secondarie di secondo grado per circa 114 mila alunni, per un totale di circa 3.900 scuole). «Sono serena nell’assumere questo compito, perché nel consiglio nazionale sono state elette persone che condividono le mie stesse aspettative, in particolare l’attenzione verso le scuole e le realtà più piccole che solitamente non hanno voce».
“Radicati nel passato, protesi verso il futuro per una scuola cattolica libera e aperta a tutti”. Con questo slogan si apre il triennio della nuova presidenza che punterà a garantire vera libertà di scelta a tutte le famiglie, passando dal sistema dei contributi (incerti e tardivi) a un finanziamento certo. Delegata Fidae Padova dal 2006 al 2009 e presidente Fidae Veneto dal 2009 a oggi, Virginia Kaladich è una collaboratrice apostolica diocesana e attualmente è dirigente scolastico all’istituto paritario Sabinianum di Monselice, che riunisce le scuole primarie Bianchi Buggiani e Sacro Cuore, e la scuola secondaria di primo grado Vincenza Poloni. «L’esperienza maturata in Veneto in questi anni è fatta di buone relazioni con l’ufficio scolastico regionale, con gli amministratori locali, con le famiglie, gli studenti e con la chiesa. Si tratta di un bagaglio utile per il dibattito nazionale che proseguiremo sulla scia della tradizione della Fidae. Dobbiamo dire anche a livello nazionale che non è più possibile umiliare come si sta facendo la scuola cattolica, con la sua lunga e importante tradizione. Il dialogo dovrà essere trasparente, ma fermo e in grado di portare all’attenzione del mondo politico le nostre richieste e istanze».