La formazione professionale cresce. Gli studenti migliori? Gli stranieri...
Il nuovo Rapporto Isfol. 328 mila gli iscritti, in crescita del 9 per cento. Il sistema si configura come un valido canale alternativo alla scuola. I giovani coinvolti nei percorsi triennali dello Iefp sono oltre 316 mila e quelli relativi al IV anno 12 mila. Gli allievi di origine straniera risultano più motivati, ottengono voti migliori e presentano più raramente bocciature.
Il sistema di istruzione e formazione professionale, ormai, si configura come un valido canale alternativo alla scuola
I giovani coinvolti nei percorsi triennali dello IeFP sono oltre 316 mila e quelli relativi al IV anno 12 mila. Il 57% frequenta percorsi attivati nelle istituzioni scolastiche (187 mila), mentre il 43% quelli presso le istituzioni formative, cioè i centri accreditati (141 mila).
Continua, dunque, la crescita dello IeFP, che nell'annualità 2013-14 è arrivato a 328mila iscritti, 26mila in più rispetto all'anno precedente (+8,7%). Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto sul sistema di istruzione e formazione professionale, presentato a Roma dall'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori).
Gli iscritti ai centri accreditati, fa sapere poi il rapporto, mostrano "i più alti tassi di successo formativo, che arriva al 65,7% come media per ogni passaggio: l'85% degli iscritti passa infatti dal primo al secondo anno, quasi il 91% dal secondo al terzo e l'85,2% dal terzo anno alla qualifica finale".
Anche sul fronte dei risultati dei percorsi IeFP svolti a scuola si registra comunque un miglioramento delle performance. Nel 2013-14 i qualificati sono stati 75.604 (contro i 42.705 dell'annualità precedente). Per la prima volta, sottolinea lo studio Isfol, i qualificati a scuola hanno superato quelli presso i centri accreditati. Tale prevalenza è risultata assoluta al sud e molto netta al centro e in Sicilia, mentre rimangono prevalenti le istituzioni formative al nord. I diplomati sono stati 9.276 (contro i 7.036 del 2012-13).
Ristorazione e benessere i settori più ricercati
Relativamente alle figure professionali preferite, invece, il Rapporto dell'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, fa sapere che l'operatore alla ristorazione raccoglie la grande maggioranza dei consensi con oltre 94 mila iscritti. Segue a distanza la figura dell'operatore del benessere, con oltre 36 mila iscritti.
Il maggior volume di risorse finanziarie - fa sapere ancora Isfol - proviene dal livello regionale/provinciale: 40% delle impegnate e 46% delle erogate. Le risorse del ministero del Lavoro incidono invece per il 27% delle impegnate e il 23% delle erogate. Quelle comunitarie costituiscono il 21% delle impegnate e il 29% delle erogazioni. Il ministero dell'Istruzione ha contribuito intervenendo sul 12% degli impegni e sul 2% delle erogazioni.
Il Rapporto dà conto anche degli esiti occupazionali dei giovani qualificati
"Il 50% risulta occupato, il 23,5% disoccupato e il 18,6% in cerca di prima occupazione. I giovani in formazione risultano invece il 6,6%. Tra gli occupati la maggioranza riveste una posizione lavorativa da dipendente (85,6%), mentre l'8% e' autonomo e il 6,4% ha un contratto atipico".
Relativamente alla soddisfazione per il lavoro svolto, emergono giudizi molto positivi
Alla domanda "quanto ti piace il tuo lavoro", aggiunge ancora il Rapporto dell'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, il 78% del campione esprime una valutazione tra 8 e 10; solo il 4% da una valutazione inferiore al 6. Un gradimento superiore alla media viene espresso dai qualificati dei centri accreditati.
Uno degli aspetti più significativi della IeFP consiste poi nella grande capacità inclusiva della filiera
"Gli iscritti di nazionalità straniera ammontano a 46.539 allievi nei primi tre anni e a 1.746 al IV anno. Il totale degli stranieri supera quindi, nei quattro anni, le 48mila unità, corrispondenti al 14,7% del totale. Gli allievi di origine straniera risultano più motivati rispetto ai compagni italiani e scelgono in maggior misura il percorso formativo in prima battuta e non a seguito di un insuccesso scolastico. Infine - conclude il Rapporto - ottengono voti migliori e presentano più raramente bocciature.