I migranti "economici" siamo noi
Nel 2014 centomila partenze dall’Italia. L’emigrazione giovanile pone il nostro paese di fronte a uno scenario sempre più difficile. È questa una delle inquietanti conclusioni alle quli spinge il rapporto Italiani nel mondo della fondazione Migrantes, presentato a Roma pochi giorni fa. L'Italia, la cui legislazione distingue ancora tra richiedenti asilo e persone spinte a partire per ricercare una vita migliore, si trova a fare i conti con una realtà che fotografa i suoi abitanti come i più propensi ad abbandonare la propria terra per trovare un lavoro. E per 100 mila che partono, solo 33 mila arrivano. Il nostro è un paese che non attrae più.
Immaginate di dividere in due la città di Padova. Poi prendete l’Arcella, Pontevigodarzere, Altichiero, Chiesanuova, Cave, Ponte di Brenta, Montà e una fetta del centro. Immaginate che nel giro di un anno rimanessero quartieri deserti, senza più un abitante: ecco, condominio più condominio meno, l’immagine esatta di cosa ha significato l’emigrazione dall’Italia lo scorso anno. Oppure prendete Este e dividetela sempre a metà: ecco il tributo pagato da una regione come il Veneto, che oggi vede i suoi abitanti partire...