L'alveare che dice si: così agricoltori e consumatori s’incontrano davvero
Dopo Torino e Milano arriva anche nel Padovano, e precisamente a Cervarese Santa Croce, in località Frassanelle presso l’azienda Almaterra, il progetto “L’alveare che dice sì” che, grazie alla piattaforma digitale alvearechedicesi.it, permette ai produttori agricoli e agli allevatori locali di unirsi in una sorta di consorzio per vendere online i propri prodotti freschi, genuini e a chilometro zero e ai consumatori di acquistare da casa, ritirando la spesa settimanalmente in un punto vendita itinerante nelle varie aziende aderenti.
Ogni alveare ha un proprio gestore con il compito di tenere i contatti con i produttori, pianificare eventi durante i mercati oppure organizzare visite guidate nelle aziende dei produttori per creare una rete di relazioni e conoscenza diretta.
Tra gli altri obiettivi ci sono anche la ricerca del coinvolgimento di nuovi produttori e la fidelizzazione dei consumatori così che partecipare a un alveare possa diventare un’opportunità per accedere a una comunità d’acquirenti già costituita e in piena crescita.
Il progetto, nato per la prima volta in Francia nel 2011 con il nome di La ruche que dit oui, ha ottenuto Oltralpe un grande successo con l’apertura di oltre 650 alveari.
In Italia si è sviluppato grazie a una startup del 2015 incubata presso Treatabit, il percorso per startup digitali del Politecnico di Torino, e in soli sei mesi sono stati aperti oltre cinquanta alveari su tutto il territorio nazionale.
«Aderire all’idea de “L’alveare che dice si” è stato per noi di Almaterra del tutto naturale, perché l’incontro e il confronto con persone diverse è un prezioso contributo per la crescita e lo sviluppo sostenibile della nostra progettualità – spiega Mattia Pastò, gestore dell’alveare e amministratore di Almaterra trust – Il sistema dà la possibilità a tutti di comprare cibo di qualità a un prezzo contenuto e, diversamente da altri tipi di acquisti a distanza, consente di conoscere personalmente il produttore durante la giornata di mercato. Infatti, il prepagamento online permette di evitare le transazioni economiche il giorno della distribuzione, in questo modo si ha più tempo per incontrare i clienti e raccontare loro la propria azienda e la nascita dei prodotti».
Fondamentale il ruolo della tecnologia: la piattaforma è stata sviluppata lavorando a stretto contatto con gli utilizzatori per accelerare la filiera corta e promuovere un modello di consumo più equo.
Il portale offre ai produttori la possibilità di avere una contabilità semplificata con fatture, buoni d’ordine e di consegna emessi dal sito. È possibile conoscere in anticipo il proprio guadagno e avere pieno controllo delle quantità dei prodotti venduti, perché sulla piattaforma, ogni settimana, il produttore fissa la disponibilità di merce che può vendere e solo quando, online, l’alveare dice sì, ossia gli acquirenti iscritti comprano tutto il prodotto, il produttore porta la merce all’alveare.
«Il nostro Alveare – conclude Mattia Pastò – è aperto ogni mercoledì dalle 18 alle 20 e vi si possono ritirare: pane, vino, olio, formaggi, piccoli frutti, confetture, carne, salumi di produttori locali che hanno le sedi delle loro aziende in un raggio di massimo 250 chilometri da noi. Per il prossimo 12 luglio stiamo organizzando un aperitivo per dare modo ai nostri produttori di conversare con i consumatori e raccontarsi».
Per informazioni: www.alvearechedicesi.it