Villa Estense. I primi cento anni della banda
Nata nel 1914 all’ombra del campanile, da sei anni è diventata una “marching band” da parata. I suonatori, in divisa sgargiante, sono preceduti dalle majorettes, gruppo che celebra i 35 anni di attività, e seguiti dagli sbandieratori. Il cambiamento di stile ha portato anche a un nuovo repertorio fatto di musiche allegre, ballabili, ritmi soul, jazz, blues e boogie-woogie. I festeggiamenti domenica 15 giugno nel pomeriggio.
Un centenario che diventa festa della gioventù. Accade nel pomeriggio di domenica 15 giugno quando la banda cittadina majorettes & sbandieratori di Villa Estense festeggia il centenario della costituzione del complesso bandistico, che coincide con il 35° anniversario della fondazione del gruppo majorettes.
«Il nostro gruppo – spiega il presidente Alessandro Guglielmon – è nato ufficialmente il 1° marzo 1914, per volere dell’arciprete don Antonio Masin, ma in questi cent’anni ha conosciuto varie sospensioni e “rinascite”. L’ultima risale al 2008 quando da banda di paese che eravamo abbiamo deciso di puntare sul folklore diventando una marching band da parata con costumi sgargianti, coreografie accurate, un’articolazione dello spettacolo che prevede l’esibizione delle majorettes, che aprono di solito il corteo, e degli sbandieratori, accompagnati dai loro strumentisti, che lo chiudono. Ovviamente anche il repertorio ha dovuto essere ritoccato, con una predilezione per le musiche allegre, ballabili, ritmi soul, jazz, blues e boogie-woogie, senza tralasciare gli inni e le marce patriottiche da mettere in campo quando si partecipa alle sfilate delle associazioni combattentistiche. È accaduto che in poco tempo fossimo chiamati ai raduni di alpini, granatieri e artiglieri, per cui, per non far torto a nessuno, abbiamo imparato gli inni di tutte e tre le specialità. D’altra parte nel nostri dna ci sono le stellette militari, visto che alcuni dei nostri suonatori hanno preso parte alla costituzione della fanfara dei bersaglieri di Este, che oggi è solo un ricordo».
Questo restyling del complesso ha avuto come ovvia conseguenza un energico ringiovanimento dei componenti dei vari gruppi. I suonatori, due dozzine in tutto, hanno un’età media di quarant’anni, benché ci sia un ultrasettantenne e qualche sessantenne. Però c’è un ragazzino di sette anni che suona la tromba e che è la mascotte della banda. Il gruppo majorettes, pressapoco della stessa consistenza di quello dei suonatori, è composto da giovani donne e giovanissimi sono anche i dieci sbandieratori e i dieci tamburini che li accompagnano.
«Credo – aggiunge il presidente che è anche suonatore, da 23 anni, di clarinetto e, all’occorrenza, di flicorno – che anche questa sia una delle ragioni per cui siamo chiamati volentieri alle diverse manifestazioni di paese, perché portiamo una ventata di giovinezza. Siamo stati in varie città d’Italia e anche all’estero, in Francia. In questi giorni siamo a Padova e poi a Stanghella e Pozzonovo, prima della pausa estiva».
Una giovinezza che non dimentica di onorare il passato: nella festa centenaria viene inaugurata la nuova sede del complesso, dotata di sala prove, magazzino e segreteria. Viene intitolata a Ugo Cibin, il presidente della banda che l’ha fatta rinascere dopo l’eclissi fascista e l’ha guidata con energia e generosità fino agli anni Ottanta.