Vigodarzere festeggia l'apertura ufficiale di Casa Tescari
Voluta dall'allora parroco don Franco Tescari nel 2000 e a lui intitolata, la casa alloggio per persone con disabilità intellettiva viene ufficialmente presentata alla comunità parrocchiale domenica 12 marzo dopo la messa delle 11, anche se è attiva già dall'ottobre dello scorso anno. Un'occasione per creare contatti “normali” e nuove sinergie di volontariato.
Viene presentata ufficialmente domenica 12 marzo, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 11 Casa Tescari, la comunità alloggio affidata all'Irpea, ma di proprietà della parrocchia di Vigodarzere.
La struttura in realtà è attiva da qualche mese e il progetto risale addirittura al 2000. Dopo una serie di vicissitudini, lungaggini burocratiche, problemi economici viene inaugurata nel 2006 dal vescovo Antonio Mattiazzo in occasione della festa del patrono san Martino. Ma è nell'ottobre del 2016 che la casa alloggio decolla definitivamente.
«Nata da un'idea di don Franco Tescari – spiega don Giovanni Marchiorello, il parroco – al tempo alla guida della comunità, poi sostenuta da don Lucio Calore allora presidente della fondazione Irpea, la casa alloggio è un segno giubilare e oggi non è venuto meno il senso e il significato di questa struttura: la comunità deve accogliere le molteplici diversità, è segno di apertura. La presentazione avviene senza enfasi particolari perché in realtà la casa è già conosciuta. L'intento è che diventi opportunità per creare dei contatti “normali”, per riscoprirsi comunità aperta e attenta agli ultimi».
Dopo la celebrazione della messa, c'è un aperitivo e la possibilità di incontrare gli ospiti e gli operatori, oltre che di visitare gli spazi.
La struttura può accogliere fino a sette persone, più gli operatori che si turnano. La fondazione Irpea ha stipulato un contratto di comodato trentennale con la parrocchia per l’uso dell'edificio e si è impegnata in un progetto di ristrutturazione, grazie anche ai contributi economici della regione e della fondazione Cariparo.
Dal 2006 al 2016 la struttura è stata utilizzata in particolare per le esperienze dei fine settimana di autonomia, vissuti da persone con disabilità ospiti dei centri diurni della fondazione stessa. E la parrocchia ha sempre garantito la presenza di volontari per l’animazione dei fine settimana, ma anche per gli aspetti gestionali della casa come le pulizie e la manutenzione ordinaria.
«La presenza della casa alloggio nella parrocchia – interviene Stefano Spreafichi, responsabile dei centri diurni Irpea e appartenente alla parrocchia di Vigodarzere – non è un caso: così gli ospiti sono inseriti nella famiglia parrocchiale, e naturalmente nella comunità civile. L'idea di fondo è che si possano sviluppare relazioni e sinergie di volontariato. Nasce per rispondere al bisogno delle persone con disabilità intellettiva rimaste prive di un sostegno familiare. Gli ospiti possono provenire dai centri diurni dell'Irpea, ma non necessariamente».