Religiosi in festa con il vescovo Claudio
Domenica 28 alle 15.30 si celebra in Duomo la giornata della vita consacrata. Una celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Claudio, quest’anno anticipata, rispetto alla data ufficiale che è il 2 febbraio, per dare modo a tutti i religiosi di partecipare. Una giornata per ricordare che la fedeltà al carisma non si esaurisce mai, ma si rinnova in continuo nello Spirito santo.
Domenica 28 febbraio, alle 15.30 in cattedrale a Padova, si celebra la Giornata della vita consacrata. Quest’anno per la prima volta è anticipata, rispetto alla data ufficiale del 2 febbraio, per dare modo ai 400 religiosi e alle 1.735 religiose, cui si aggiungono un centinaio di consacrati, di partecipare e vivere poi anche nel proprio territorio, in parrocchia o in comunità, la ricorrenza.
La celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Claudio, è occasione per celebrare gli anniversari di fedeltà a Dio dei religiosi, per dire «ci siamo» e anche per dare risposta a un bisogno della chiesa universale, indirizzando le offerte verso progetti specifici. Quest’anno l’attenzione è per le suore provenienti da altre culture che si inseriscono nella nostra diocesi, per lo più per motivi di studio. Questa ricchezza, scambio culturale, apertura verso gli altri manifestata nel concreto durante la celebrazione, è anche la sfida che i consacrati devono affrontare oggi.
«Il papa – sottolinea suor Teresa Pavan, segretaria Usmi – nell'esortazione alle religiose dice: «Svegliate il mondo, siate testimoni di un modo diverso di pensare, agire, vivere». Dobbiamo essere creature che testimoniano il vangelo, siamo chiamati a mostrare che la verità del potere è il servizio, la verità del possesso è la custodia del dono, la verità del piacere è la gratuità. Siamo chiamati a essere persone che provocano al vero valore della vita».
«Visitando le comunità – aggiunge fra Fabio Maria Spiller, segretario Cism – vedo un senso di gratitudine nei religiosi nella loro fedeltà al carisma. I religiosi si spendono nella gratuità, nel dono, nel servizio, termini oggi non più di moda. Nella chiesa la vita consacrata non verrà mai meno perché è suscitata dallo Spirito santo. Il carisma è contagioso proprio per questo. Oggi poi c’è maggiore apertura fra istituti, c’è ricchezza di scambio, di comunione, c’è pienezza di vita».
La diocesi padovana può contare su una pluralità di carismi messi in atto nelle scuole, fra i giovani, nel tempo libero, nel servizio agli anziani o agli emarginati.
«Questa ricchezza – affermano all'unisono suor Teresa e fra Fabio Maria, cui si unisce anche Vania Rampone, rappresentante per gli istituti secolari – ci porta, come afferma il papa, a guardare al passato con gratitudine, vivere il presente con passione, abbracciare il futuro con speranza. La vita consacrata si lascia trascinare da queste parole».