Lugo e San Vito di Vigonza, il sinodo è virale
A Lugo di Vicenza, vicariato di Thiene, alle pendici dell’Altopiano dei sette comuni, il sinodo dei giovani sembra davvero essere virale. Sono ben sette infatti i gruppi che si sono costituiti in parrocchia. Si scende nel centro della diocesi, parrocchia di San Vito di Vigonza, un migliaio di abitanti, quasi al confine con la provincia di Venezia, ma si ritrova la stessa carica e ben tre gruppi al lavoro.
A Lugo di Vicenza, vicariato di Thiene, alle pendici dell’Altopiano dei sette comuni, il sinodo dei giovani sembra davvero essere virale.
Sono ben sette infatti i gruppi che si sono costituiti in parrocchia, raccogliendo l’invito rivolto ai giovani della diocesi dallo stesso vescovo Claudio durante la gmg 2016 in Polonia.
«La proposta del vescovo ci ha stupiti e subito entusiasmati, tanto che al rientro in parrocchia, abbiamo coinvolto la presidenze dell’Azione cattolica, creando un gruppo di divulgazione che si è fatto promotore dell’iniziativa», raccontano due degli educatori più maturi che hanno dato corpo alla proposta, ma che preferiscono restare nell’anonimato. «Dopo la richiesta di qualche proroga dei termini, legata agli impegni parrocchiali estivi, ci siamo rimessi in moto e siamo riusciti ad arrivare ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni vicini e lontani dalla realtà parrocchiale», aggiungono.
Alla fine a Lugo sono sette i gruppi formati, divisi per fasce di età: due per i giovani tra i 18 e 20 e uno ciascuno per quelli da 20 a 22, da 22 a 35, da 25 a 35 e da 28 a 35, tutti composti mediamente tra le 8 e le 10 persone.
«La cosa bella è che si sono messe in gioco anche le vecchie glorie, un gruppo di “giovani meno giovani”, che sono poi gli animatori degli attuali animatori», aggiungono i due promotori.
Tra i moderatori si distinguono Nicola 18 anni, Marco 19 e Giulia 20 anni, che proprio per la loro giovane età sono stati in grado di intercettare anche amici che sono più critici nei confronti della chiesa e che hanno accettato di mettersi in gioco, facendo sentire la loro voce.
I giovani lughesi hanno creato eventi, mandato messaggi e realizzato anche dei video spot per promuovere la loro iniziativa.
Questo il giudizio degli animatori di Lugo sul tratto di strada percorso finora: «Ai ragazzi è piaciuta l’idea di essere protagonisti di un cambiamento e dell’unicità della cosa... il fatto cioè di poter dire la propria su un tema con ragazzi come loro e senza la supervisione di esterni li ha motivati più seriamente. Vincente poi la scelta di svolgere il lavoro in tre serate, così come il coinvolgimento di amici esterni alla parrocchia, rendendo più vario il dibattito».
Si scende nel centro della diocesi, parrocchia di San Vito di Vigonza, un migliaio di abitanti, quasi al confine con la provincia di Venezia, ma si ritrova la stessa carica.
«Abbiamo deciso di arrivare ai giovani, più o meno vicini alla realtà parrocchiale, con delle iniziative incentrate sulla socialità», racconta Andrea Melato.
«In concreto a livello vicariale, siamo stati presenti con il gazebo del sinodo alla nostra festa patronale, dove, ai giovani che mostravano interesse per l’iniziativa, veniva offerto uno “shottinodo” e veniva illustrata in modo approfondito la realtà del sinodo; a livello parrocchiale, con una grigliata sociale a cui sono stati invitati tutti i giovani del paese e con la quale si è riusciti a parlare a quattrocchi del sinodo in un clima di convivialità».
Il risultato sono i 15 gruppi sinodali nel vicariato di Vigonza, di cui tre nella piccola San Vito.
«Il gruppo sinodale di cui sono moderatore, in particolare, è composto da sette persone di età compresa fra i 24 e i 29 anni – spiega Francesco Agostini, socio di Ac – gli altri cinque ragazzi sono persone più distanti dalla realtà parrocchiale e sono per questo fondamentali per avere una visione più globale di cosa vogliano tutti i giovani per la chiesa di Padova».
«Non sappiamo dove ci porterà questo sinodo, ed è proprio questo che rende questa occasione così unica ed attraente; ci lasceremo guidare dallo Spirito Santo esprimendo nel modo più diretto possibile tutto quello che crediamo Dio voglia per la sua chiesa».