Anche gli scout in cammino. Il sinodo è scritto nel loro dna
Non solo route in montagna o lungo i torrenti di valle. Per gli scout dei gruppi della diocesi è scoccata l’ora del cammino condiviso del sinodo. L’appello diretto e personalizzato era arrivato qualche settimana fa dal vescovo Claudio. A fargli eco, il video dell’assistente don Daniele Longato. La risposta c’è stata e anche i seguaci di Baden-Powell saranno della partita.
«Anche io ho fatto parte del mondo scout – aveva detto mons. Cipolla in un video inviato ai tutti i capi – Conosco il prezioso apporto che potete dare al sinodo. Conosco anche i vostri limiti e so che questo cammino può essere utile per voi. Ma ora sono io che ho bisogno della vostra esperienza, che ritengo bella e apprezzabile, per scoprire che cosa il Signore chiede oggi alla chiesa di Padova».
Ma perché proprio gli scout?
Un interrogativo tutt’altro che complicato a cui risponde proprio l’assistente diocesano.
«Tra i motti del nostro fondatore Baden-Powell ce n’è uno che risponde esattamente alla scelta fatta dal vescovo: “Ask the boys”, chiedi ai ragazzi. È la dinamica dell’ascolto diretto dei giovani, della valorizzazione della loro parola in tutti i momenti della vita del gruppo, specie quelli delicati. Una prerogativa del mondo scout esattamente come del sinodo, che, come spiega bene don Claudio, non è sui giovani ma dei giovani. I protagonisti sono loro in prima persona».
Se poi pensiamo che la parola sinodo in sé significa “cammino condiviso”, si comprende ancora meglio la ragione per cui sono proprio i capi, i rover e le scolte le persone giuste per partire per il viaggio che si sta per aprire, proprio da lunedì 16 ottobre, per gli oltre 670 gruppi che si sono creati nei movimenti e nelle associazioni, nelle parrocchie, nelle classi e anche nella fascia adulta, desiderosa di mettersi alla prova con un metodo innovativo che offrirà loro la possibilità di confrontarsi su se stessi, la loro esperienza di comunità e sul futuro che intravvedono per la chiesa di Padova.