La lettera del vescovo Antonio alle comunità di Bastia, Carbonara e Rovolon

La lettera inviata dal vescovo Antonio alle comunità cristiane di Bastia, Carbonara e Rovolon, investite dalle polemiche e da forme plateali di protesta dopo la scelta di accogliere alcune mamme con i loro bambini in fuga dagli orrori della guerra e della distruzione. «L’intera comunità cristiana della diocesi e i fratelli presbiteri vi esprimono solidarietà e condivisione. La vostra è scelta di umanità e di civiltà; è espressione viva e coraggiosa di quella carità cristiana che ha nel Vangelo e nella celebrazione dell’Eucaristia domenicale la sua fonte e la sua sorgente inesauribile».

La lettera del vescovo Antonio alle comunità di Bastia, Carbonara e Rovolon

Carissimi,
desidero esprimere a voi e alle vostre parrocchie la mia vicinanza, la mia stima e il mio incoraggiamento per la scelta che avete fatto di accogliere, in una casa della comunità di Rovolon, alcune mamme con bambini fuggiti dagli orrori della guerra e della distruzione, su richiesta della Prefettura e per un tempo limitato.

L’intera comunità cristiana della diocesi e i fratelli presbiteri vi esprimono solidarietà e condivisione. Le vostre comunità hanno già manifestato altre volte una generosa accoglienza per bambini di Cernobyl e per bambini non vedenti: è sempre stato un bell’esempio di quella solidarietà che ha permesso anche di valorizzare una struttura significativa e utile della parrocchia.
La vostra è scelta di umanità e di civiltà; è espressione viva e coraggiosa di quella carità cristiana che ha nel Vangelo e nella celebrazione dell’Eucaristia domenicale la sua fonte e la sua sorgente inesauribile. Per noi cristiani, l’accoglienza di fratelli e sorelle nel bisogno è accoglienza del Signore stesso presente nel povero e nel forestiero, e domanda a noi l’apertura del cuore, prima ancora che l’apertura della casa. “Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” dice il Signore (Mt 10, 40).

Pur consapevoli che le conseguenze della crisi economica pesano su persone, famiglie e istituzioni, e troppo spesso generano chiusure e paure, come cristiani siamo chiamati a un supplemento di coraggio, di testimonianza e di speranza. Superando la logica dell'interesse privato, oggi più che mai, siamo invitati ad aprirci a una visione della storia e della società che oltrepassi i confini territoriali e i timori personali.
L'insicurezza si vince con l’apertura fiduciosa al prossimo. Crediamo, inoltre, che le pubbliche autorità abbiano il dovere costituzionale e morale di fare il possibile per dare accoglienza per motivi umanitari; tanto più quando, come nel caso presente, l’iniziativa è sostenuta da organizzazioni civili, tanto benemerite nel territorio. 

Deprechiamo tutte le forme di intimidazione e di imposizione che sono state fatte nei confronti di singole persone, compresi i sacerdoti, e di intere comunità. I Consigli pastorali e i Consigli per la gestione economica delle parrocchie sono l’espressione più alta e più autorevole delle comunità cristiane e di tutta una comunità che si riconosce nella chiesa e nel Vangelo.
Siamo consapevoli che la fedeltà alla fede e ai valori cristiani - in questo caso come in altri – può non essere compresa ed anche suscitare ostilità e persecuzione.
Vi diciamo: “Non temete, siate testimoni coraggiosi della carità!”

Esprimiamo, dunque, apprezzamento e incoraggiamento a tutte le persone che mettono a disposizione le proprie case per accogliere le mamme e i loro bambini.
A tutti voi, fratelli e sorelle, che anche in questa occasione cercate di essere fedeli discepoli del Signore e fratelli di ogni persona, in particolare dei poveri, arrivi la benedizione del Signore che invoco per voi e con voi nella preghiera propiziatrice di grazia, di salute e di pace.

“O Dio, Padre di tutti gli uomini,
per te nessuno è straniero,
nessuno è escluso dalla tua paternità;
guarda con amore i profughi, gli esuli,
le vittime della segregazione,
e i bambini abbandonati e indifesi,
perché sia dato a tutti il calore di una casa e di una patria,
e a noi un cuore sensibile e generoso verso i poveri e gli oppressi”
(dalla Messa “Per i profughi e gli esuli”).

Padre Vescovo Antonio
Padova, 1 ottobre 2014
Memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino 

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)