È iniziato il cammino dell'unità pastorale di Arre
Sono circa 6.500 i fedeli delle parrocchie di Arre, Arzercavalli, Candiana, Fossaragna, Pontecasale che da domenica 25 ottobre hanno iniziato ufficialmente il cammino dell’unità pastorale. La condivisione sarà una delle parole chiave per i prossimi passi, soprattutto nell’ambito della programmazione della catechesi.
«Alla celebrazione – racconta don Leopoldo Zanon, il parroco moderatore – erano presenti un migliaio di persone, accompagnate e incoraggiate da circa 400 fedeli delle unità pastorali di Vo, Arsiè e Abano Terme, con le quali avevo iniziato lo stesso cammino e che hanno voluto partecipare alla celebrazione in segno di speranza e di fraternità. Durante la celebrazione, nel duomo di Candiana, le cinque parrocchie hanno portato un telo di colore diverso che rappresenta le specificità, anche storiche, di ciascuna: verde speranza di Arre per l’attenzione verso i giovani; arancione di Arzecavalli l’accoglienza; celeste di Candiana come segno di bellezza; giallo di Fossaragna simbolo di carità e il rosso di Pontecasale, la passione di ascoltare la parola di Dio. Ogni parrocchia avrà un pezzo della treccia realizzata, come simbolo della condivisione che nell’unità pastorale è basilare».
E la condivisione è una delle parole chiave anche per i prossimi passi, soprattutto nell’ambito della programmazione della catechesi, visto che i nati all’anno ad Arre, Terrassa Padovana, Bovolenta e Candiana, i quattro comuni di cui fanno parte le parrocchie, sono una quarantina. Numeri quindi contenuti che permettono di programmare percorsi unici.
«Oltre a questo – continua don Zanon – vorremmo incentivare i ministeri laicali: la corresponsabilità dei laici è sempre più necessaria per tenere aperte le porte delle chiese. Un altro aspetto fondamentale sarà la fraternità fra preti e nella comunità: vorrei infatti dare priorità alla relazione con le persone, piuttosto che alla cura degli edifici».
Da un punto vista logistico il parroco moderatore e don Samuele Berton, vicario parrocchiale dell’unità, vivono insieme ad Arre; don Alessandro Pedron a Pontecasale, don Francesco Milan, già parroco di Arzecavalli, sarà a Bagnoli. Con loro c’è anche Cesare Piva, diacono permanente.
«Questo percorso – conclude don Zanon – porta paura e disorientamento iniziale perché sembra che le parrocchie non ci siano più. In realtà c’è un coordinamento, si deve pensare in grande e questo fa aprire gli occhi su risorse che non si pensa di avere. È difficile, ma attraverso l’umiltà dell’ascolto, l’onestà del dialogo e il balsamo della misericordia ne traiamo un arricchimento, un’apertura di cuore e di mentalità e questo è il segno più bello dell’essere cristiani».