Chiesa e scuola a confronto sulla persona, "in carne e ossa, tra corpo e spirito"
Il 4 e 5 settembre al centro congressi papa Luciani a Padova, la proposta rivolta al mondo della scuola – promossa da ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e Messaggero di Sant’Antonio – per mettere al centro la persona umana letta nel suo rapporto tra corpo e spirito. “Soggetti” della riflessione: adolescenti e giovani.
Un convegno rivolto al mondo della scuola. Con al centro il tema della persona umana letta nel suo rapporto tra corpo e spirito
“Soggetti” della riflessione, in particolare: gli adolescenti e i giovani.
Il 4 e 5 settembre nel centro congressi papa Luciani a Padova, più di settecento insegnanti, dirigenti scolastici, educatori parteciperanno a “In carne e ossa, tra corpo e spirito”, il convegno multidisciplinare e interreligioso organizzato dall’ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e della scuola della diocesi di Padova, insieme al Messaggero di Sant’Antonio.
«Questa proposta formativa – sottolinea don Lorenzo Celi, direttore dell’ufficio – vuole approfondire il rapporto tra corpo e spirito in una valorizzazione di entrambe le dimensioni costitutive dell’umano. Oggi bisogna recuperare un sano senso della corporeità. Il suo valore ci interroga perché si iscrive nella questione antropologica di fondo che sta proprio nel porsi l’interrogativo fondamentale: chi è l’uomo? E lo faremo a partire da quanto ci consegna il dato biblico».
Il convegno, infatti, prende avvio la mattina di venerdì 4 settembre, dopo i saluti istituzionali, con una riflessione di suor Elena Bosetti, esegeta dell’università Gregoriana, su “La poesia del corpo. Corpo e spirito nel Cantico dei cantici” per poi proseguire con una rilettura del valore del corpo alla luce della Pasqua di Cristo, affidata a mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e teologo.
«Tutto si iscrive – continua don Celi – nella riflessione antropologica cristiana che parte dal dato di fatto dell’incarnazione del Figlio di Dio. La dimensione corporea, quindi, non può essere disgiunta da quella spirituale per una vera comprensione della persona».
Nel pomeriggio, Antonio Da Re, professore di storia della filosofia morale e di bioetica, guiderà i partecipanti in un percorso lungo la storia del pensiero con un intervento dal titolo: “Il corpo prigione dell’anima?”.
A Paola Scalari, psicoterapeuta e psicosocioanalista, il compito di entrare nel mondo dei giovani con la riflessione: “Ma che corpo ho?! Adolescenti che comunicano, dialogano, urlano con il corpo”. «Ascolteremo cosa emerge dal loro vissuto – sottolinea don Celi – e le modalità con cui si esprime la corporeità nel mondo giovanile».
La dimensione della dignità del corpo verrà affrontata anche nell’intervento di Lorenzo Marini, pubblicitario, direttore creativo della Lorenzo Marini Group, su “Come la pubblicità usa il corpo”.
La prima giornata si chiude quindi con una visita “meditata” in notturna alla basilica del Santo.
Nella mattinata di sabato 5 è prevista la tavola rotonda “Credere con il corpo nell’era virtuale. Grandi religioni a confronto”
Con gli interventi di dom Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino e docente di liturgia; Gilberto Borghi, pedagogista clinico e docente di religione; Nibras Breigheche, dell’Associazione islamica italiana imam e guide religiose; rev. Franz Seiun Zampiero, monaco buddista, con il coordinamento di fra Fabio Scarsato, direttore editoriale del Messaggero di Sant’Antonio.
«Insieme ci interrogheremo su come nelle religioni l’uomo entra in rapporto con Dio anche attraverso il suo corpo, provocati dall’oggi in cui la realtà virtuale sembra avere il sopravvento. Purtroppo, essendo sabato, non avremo la presenza del rabbino capo della comunità di Padova, ma sicuramente il confronto sarà ricco e stimolante».
In definitiva: cos’è corpo e cos’è spirito? Ma, soprattutto, come c’entrano, se c’entrano, nel proprio vivere, nel credere, nel progetto di uomo o di donna?
«Il convegno non si pone l’obiettivo di risolvere tutte queste problematiche con qualche facile ricetta, ma almeno di esprimerle e problematizzarle. Certamente nell’ipotesi di fondo che una relazione tra corpo e spirito sia del tutto necessaria e imprescindibile ed eventualmente debba essere recuperata. Convinti che la strada migliore per aumentare le nostre conoscenze e competenze, è sempre quella della condivisione e dell’ascolto reciproco».